La Regione Fvg “supergarante” per i mutui casa
TRIESTE. Ha consentito a oltre 38mila famiglie di coronare il sogno della prima casa. Ma, con la tendenza al ribasso, principalmente per colpa della crisi e della conseguente stretta del credito, la normativa sui mutui casa va cambiata. L’intenzione della Regione, da concretizzare all’interno della riforma attesa per fine anno, è di fare da garante più forte rispetto a oggi, soprattutto a favore delle coppie precarie, quelle che il sistema bancario respinge. Non l’unica novità. Il sostegno pubblico arriverà in tempi più brevi. «Con l’armonizzazione dei bilanci – spiega l’assessore Mariagrazia Santoro – non possono più esistere i contributi pluriennali».
La parabola La fotografia delle risorse distribuite ai residenti del Friuli Venezia Giulia al momento dell’acquisto della prima casa è una parabola. Si è partiti nel 2004 con 1.836 concessioni di finanziamento e per tre anni, dal 2006 al 2008, si è superata quota 5mila (il picco nel 2007 con 5.864 pratiche approvate). Dal 2009 al 2011 si è andati via via calando, pur rimanendo sopra le 4mila concessioni. Nel 2012 il primo crollo: 1.785. Nel 2013 ancora più giù: 1.383. Nel 2014 le domande presentate sono state 2.199 ma, con l’archiviazione di una parte, si scenderà probabilmente di nuovo sotto le 2mila unità.
Il cambio di rotta Un trend che ha portato Debora Serracchiani a dichiarare la scorsa settimana che «i contributi per l’acquisto delle prime case in questo momento non si rivelano particolarmente efficaci». Di qui il cambio di rotta annunciato con l’approvazione delle linee guida della più ampia riforma. All’interno di quel piano, spiega Santoro, «desideriamo tra l’altro intervenire per favorire l’acquisto della prima casa in proprietà facendo in modo che anche chi oggi non può attivare un mutuo bancario per assenza di garanzie possa accedervi».
Le garanzie pubbliche La Regione rafforzerà dunque il suo ruolo di garante (le percentuali saranno definite a fine estate quando l’assessorato avrà predisposto il ddl), che attualmente vede l’amministrazione coprire la parte di mutuo eccedente l’80% del valore dell’alloggio ipotecato. Nel dettaglio, per effetto della garanzia regionale, possono essere stipulati mutui pari all’intero valore solo in caso di immobile di costo non superiore a 170mila euro, posto che la Regione garantisce fino a 42.500 euro.
I tempi rapidi Un’altra novità riguarda i tempi. Attualmente le agevolazioni consistono in un contributo pluriennale in conto capitale, pari al 20% del costo dell’alloggio o dei costi relativi alla realizzazione dei lavori fino a un importo massimo di 17.800 euro (in casi di debolezza sociale ed economica si arriva a 25.550), erogato in rate annuali costanti per 10 anni. L’armonizzazione dei bilanci, ovvero il processo di riforma della contabilità pubblica avviato dalla legge 42/2009, impone lo stop ai contributi pluriennali.
Pertanto, spiega Santoro, «la misura andrà in qualche modo cambiata». In che modo? È presto per dirlo. Probabilmente non si arriverà al contributo immediato nelle tasche dei cittadini, ma è possibile che venga spalmato su tre annualità, seguendo le regole della Finanziaria. In ogni caso l’obiettivo «è di aumentare il numero di persone che, attraverso il sostegno della Regione, accedono al bene prima casa. Così facendo diamo anche un segnale a favore del mondo dell’edilizia».
Le risorse Nell’attesa delle nuove regole la “storia” dei fondi assegnati dalla Regione, dal 2004 al 2014, parla di complessivi 856 milioni tra contributo pluriennale ordinario (680,4 milioni) e quota di maggiorazione (175,6 milioni) per le fasce deboli. Somme cui va aggiunta anche la spesa burocratica (mediamente oltre 2 milioni all’anno) per Mediocredito e banche convenzionate che hanno gestito le pratiche. Delle domande presentate dal 15 settembre 2004 al 31 dicembre 2014 ne risultano pagate 36.888. «Tutte quelle valide – fa sapere Santoro –. Tra Finanziaria e assestamento estivo 2015 risultano coperte pure le istanze di quest’anno».
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