La Regione Fvg ripesca i 2.800 bebè “beffati”

La giunta individua un tesoretto da 1,7 milioni che garantirà il bonus ai nati del 2014 che sono gli unici rimasti esclusi
24 Dec 2014 --- Baby boy lying down on side and looking at the camera --- Image by © IMAGEMORE M/Imagemore Co., Ltd./Corbis
24 Dec 2014 --- Baby boy lying down on side and looking at the camera --- Image by © IMAGEMORE M/Imagemore Co., Ltd./Corbis

TRIESTE. Nessun cambio di filosofia sugli interventi per le famiglie, per la natalità in particolare. Solo un ristoro a favore delle mamme del 2014 e i loro “figli di nessuno”, i soli rimasti fuori da tutto: dal bonus bebè regionale, non più attivo, e da quello nazionale, al via dal primo gennaio 2015. Maria Sandra Telesca, dopo avere ascoltato ripetute richieste dalle dirette interessate, individua 1,7 milioni di euro “avanzati” dalla Carta famiglia e li dirotta (600 euro ciascuno) a favore dei 2.800 bambini nati l’anno scorso, le cui famiglie presentano un Isee inferiore ai 15mila euro. «Interveniamo nel rispetto dell’impegno assunto con quelle famiglie – spiega l’assessore regionale –. Preso atto che non hanno potuto usufruire dell’abrogato bonus bebè Fvg ma che non potranno nemmeno avvalersi del beneficio governativo, che peraltro ha caratteristiche molto diverse vista la sua continuità per tre anni, abbiamo previsto una misura compensativa per i nati 2014 in nuclei a basso reddito».

Misura inserita nell’elenco degli emendamenti che la giunta sta predisponendo per il dibattito in aula sull’assestamento di bilancio e resa possibile dal reperimento di risorse risparmiate sul capitolo Family Card. «Le nuove regole Isee hanno ristretto gli aventi diritto, e forse anche la difficoltà delle procedure ha convinto qualcuno a rinunciare alla domanda – spiega Telesca –; fatto sta che gli uffici hanno identificato risorse disponibili che ci consentono di dare risposta alla particolare situazione dei genitori 2014». Le famiglie che avevano comunque fatto domanda per il bonus bebè nella prima parte dell’anno scorso riguardano circa 1.400 bambini. La giunta proporrà all’aula di aprire una finestra di circa un mese per raccogliere le ulteriori domande del secondo semestre. Di qui la stima di una platea di 2.800 beneficiari, cui riservare un assegno di 600 euro. Un’iniziativa, rimarca però l’assessore, «che non è affatto una retromarcia rispetto alle nostre convinzioni». Con Roberto Molinaro assessore il bonus bebè aveva distribuito circa 22 milioni nella legislatura precedente a oltre 30mila famiglie. Numeri importanti che avevano convinto nell’ottobre dell’anno scorso il “Comitato mamme del Fvg” ad aprire al mercato di Mortegliano la raccolta firme per il ripristino del contributo (assegno da 600 a 810 euro a neonato, tetto Isee 30mila euro) abolito nella Finanziaria 2014. Telesca, con quelle mamme, si è confrontata, ma non ha cambiato idea. La linea della giunta Serracchiani, confortata dai dati sulla natalità, non decollata con l’assegno una tantum dell’era Tondo, rimane di finanziare i servizi alle famiglie.

«Il fatto che proprio il quinquennio 2008-2013 abbia registrato il più forte e progressivo decremento delle nascite – insiste l’assessore – è la palese dimostrazione che non è solo con un’erogazione economica una tantum che si può affrontare un problema dai molteplici aspetti che hanno le loro radici in una società in rapido cambiamento». Di qui la priorità a «provvedimenti coerenti, prevedibili e sicuri, a tutto vantaggio della programmazione familiare» dice ancora Telesca citando il sostegno alle famiglie attraverso il Fondo solidarietà, la social card (a favore di nuclei con minori al di sotto dei tre anni), la Carta famiglia, l’abbattimento delle rette dei servizi per l’infanzia, quest’anno tra l’altro con il raddoppio da 4 a 8 milioni visto che si inaugura la stagione del contributo a preventivo.

A livello nazionale si avvicina intanto la scadenza per il bonus bebè 2015-17. Chi possiede i requisiti (genitori di bambini nati o adottati dal primo gennaio, cittadinanza italiana, comunitaria o extracomunitaria con permesso di soggiorno, Isee inferiore ai 25mila euro) ha tempo fino al 27 luglio per inoltrare la domanda e ottenere un importo mensile di 80 euro (in alcuni casi, per le famiglie disagiate, l’assegno si raddoppia). Questo termine è valido per i bambini nati prima del 27 aprile: per quelli nati in date successive, la domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita.

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