La Regione Fvg lascia in strada 90 interinali
TRIESTE. Altra grana per la giunta Serracchiani, dopo giorni di polemiche. E ancora dai sindacati: stavolta sul fronte della gestione del personale, già nel mirino delle parti sociali. Cgil-Nidil, Cisl-Felsa e Uil-Temp hanno firmato una nota congiunta in cui denunciano il mancato rinnovo degli interinali di Palazzo. Una tegola in piena festa del Primo maggio.
I contratti “in somministrazione” sono scaduti ieri. «Al momento stimiamo che siano oltre 90 i lavoratori che, dopo aver prestato servizio in nodi importanti dell'amministrazione regionale, perderanno il posto oggi, alla vigilia della festa del lavoro», scrive il segretario regionale della Cgil-Nidil Gianni Bertossi. Le tre sigle avrebbero chiesto ripetutamente un incontro ufficiale all’esecutivo, già tre mesi fa, ma il faccia a faccia «nonostante i numerosi contatti» alla fine non si sarebbe mai tenuto. Decine di persone sono ora alla porta in attesa di un segnale. «È l'equivalente di una media azienda che chiude e, come spesso accade, anche per i somministrati della Regione si ritiene normale la perdita del lavoro per il semplice fatto che i contratti comunque sono a scadenza - osservano i sindacati -. Noi invece sosteniamo che non c'è niente di normale e accettabile a perdere i lavoro – si legge ancora nel comunicato – indipendentemente dal contratto di lavoro che si ha».
Secondo la ricostruzione delle tre sigle, nell’ultimo periodo l'ente avrebbe effettuato nuove assunzioni, con rinnovi “a singhiozzo” anche di pochi giorni. Di qui una serie di interrogativi: «Quanti sono? Con quale orario settimanale? Per quanto tempo?». Ma i dubbi di Cgil-Nidil, Cisl-Felsa e Uil-Temp sui precari si concentrano soprattutto sul futuro, non appena la Regione avrà assegnato la gestione degli internali alla nuova società che ha vinto l’appalto triennale. «Che tempistiche ha l’assegnazione del bando? E per quanti lavoratori in somministrazione sarà rinnovato il contratto, per quanto tempo e con che monte ore settimanale? - incalzano i sindacalisti -. Queste sono alcune delle domande che avremmo voluto porre all'attenzione della giunta ma non è stato possibile farlo».
L’accordo tra la Regione e Umana, la società finora incaricata, era scaduto il 31 dicembre scorso ed era pronto a riprendere con la nuova agenzia a febbraio; ma le procedure di aggiudicazione hanno incontrato ostacoli. L’amministrazione, in sofferenza sia a gennaio sia a febbraio, aveva chiesto una proroga tecnica all’Umana: tuttavia i contratti concessi, per alcuni, si limitavano a 18-24 ore la settimana. Le tre sigle ora sollecitano la nuova impresa al rispetto della clausola, prevista per questa tipologia di impieghi, che «garantisce ai lavoratori di essere riassunti nella nuova azienda assegnataria».
La risposta dell’assessore competente, Paolo Panontin, non si è fatta attendere: «Per cause indipendenti dall’amministrazione i tempi della gara d’appalto si sono allungati. Ci vogliono ancora quindici giorni per l’assegnazione – assicura l’esponente dell’esecutivo – e stiamo cercando anche di capire esattamente quanti fondi sono a disposizione». Per una parte del personale, conferma l’assessore, si cercherà di garantire la continuità contrattuale. Per i prossimi mesi, invece, l’assessorato intende analizzare con le singole direzioni il fabbisogno, anche alla luce degli obblighi dell’ultima sentenza della Consulta che, come ricorda Panontin, ha bocciato le norme finanziare del 2011 imponendo di limitare i contratti diversi dai tempi indeterminati al 50% della spesa sostenuta nel 2009. Ciò comporterà un ridimensionamento che l’assessore stima nel 20%.
«Queste persone sono dei somministrati che derivano dall’appalto precedente (con Umana, ndr) - spiega l’assessore - e nell’immediato non tutti potranno essere confermati in regime di prorogatio. Una volta sottoscritto il contratto con la nuova società, considerando i limiti di legge, potremo avvalerci di una parte del personale. Percentualmente - conferma - la riduzione è nell’ordine del 20%, quindi non particolarmente consistente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo