La Regione Fvg conferma: niente passeggiate con figli minori né jogging

TRIESTE. La Regione tiene il punto: niente passeggiate con figli minori nei pressi di casa, né tantomeno lo jogging. L'unica eccezione sarà fatta per i bambini diversamente abili. La decisione arriva oggi mercoledì 1 aprile anche alla luce del parere dato ai vertici dell'amministrazione dagli esperti. «In questo momento rimane di estrema importanza che tutti i cittadini continuino a osservare scrupolosamente le disposizioni nazionali e regionali di contrasto alla diffusione del coronavirus. Non è consentito pertanto fare jogging e passeggiate, anche in presenza di figli minori». Ad affermarlo sono il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, e il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. «La Regione non intende allentare queste disposizioni - sottolineano Fedriga e Riccardi - anche perchè l’intenzione del Governo pare essere quella di prorogare almeno fino al prossimo 13 aprile l’efficacia dell’ultimo Dpcm. Non appena sarà emanato il nuovo decreto, andremo a confermare i principi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 contenuti nell’ordinanza n.4 emanata dalla Regione il 21 marzo scorso».
«Va ricordato - aggiungono il governatore e il vice - che le misure adottate sono state condivise, per la parte che riguardano i minori, con la rappresentanza dei pediatri di libera scelta dell’Aggregazione funzionale territoriale (Aft) del Friuli Venezia Giulia, fra i quali Andrea de Manzini e Chiara Oretti per Asugi. «Rispondendo a una nostra richiesta di parere, questi professionisti si sono infatti detti consapevoli del possibile peggioramento del trend di diffusione del virus, attualmente in apparente miglioramento, in caso di ripresa di abitudini inappropriate, condividendo pertanto la scelta di mantenere le attuali misure in materia di mobilità individuale».
«Per i pediatri di libera scelta esiste una sola importante eccezione - concludono Fedriga e Riccardi -: quella di consentire ai bambini disabili, con certificazione dell’evidenza di disabilità da parte del medico curante, l’attività motoria all’aperto indispensabile per il mantenimento dei loro fragili equilibri, nel rispetto delle norme che regolano il necessario distanziamento sociale».
La Regione fa sapere che nelle prossime ore sarà emanata una circolare interpretativa "per chiarire ogni dubbio in materia", si legge in una nota.
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