La Regione corregge lo Stato: possibile bruciare le stoppie

Emendamento alla legge Ogm pronta per il Consiglio regionale annulla in Fvg il decreto sulla “Terra dei fuochi” che bloccava la combustione di residui agricoli e forestali. Restano rigide le norme di sicurezza

Il Friuli Venezia Giulia «corregge» il recente decreto sulla «Terra dei Fuochi», permettendo con una propria legge la combustione controllata dei residui delle lavorazioni agricole e forestali. La previsione è contenuta in un emendamento al disegno di legge in materia di Ogm, che sarà discusso mercoledì dal Consiglio regionale, a Trieste.

Con la norma nazionale era diventato sanzionabile penalmente l’illecito smaltimento dei rifiuti, ma nel reato penale era stata inclusa anche la combustione dei residui vegetali da lavorazioni agricole e forestali, in genere stoppie, paglie, sfalci e potature.

Per superare questo problema e venire così incontro alle richieste di amministrazioni locali, imprenditori e privati, per iniziativa del vicepresidente e assessore alle Risorse agricole, Sergio Bolzonello, la giunta ha proposto un emendamento aggiuntivo alla norma sugli Ogm con il quale, ferme restando le disposizioni in materia di antincendio boschivo, sarà di fatto consentito bruciare i residui ligno-cellulosici derivanti dalle lavorazioni agricole, purchè le ceneri siano reimpiegate nel ciclo culturale come concimi o ammendanti ai terreni.

Nel pieno rispetto della normativa comunitaria si vuole dare chiarezza e regole certe rispetto a un problema che aveva destato non poche preoccupazioni. In ogni caso, nelle zone più a rischio di incendi, le operazioni di bruciatura vanno sempre preventivamente comunicate al Corpo forestale, che potrà impartire specifiche prescrizioni.

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