La Regione comprerà il sentiero Rilke
TRIESTE. Se ne parla da mesi, senza sosta. In suo nome hanno protestato cittadini e turisti. Ambientalisti e imprenditori. Non hanno risparmiato cartucce i leader dell'opposizione, né è mancato il “fuoco amico”. Ma ora quel pasticciaccio brutto del sentiero Rilke, chiuso al pubblico da metà maggio, «va risolto una volta per tutte». Lo afferma senza tentennamenti il vicepresidente regionale, Sergio Bolzonello, che a breve sottoporrà alla giunta alcune delle sue soluzioni, messe a punto nelle ultime settimane.
Tra le ipotesi in campo, anche la possibilità di attingere a fondi europei: per qualche esponente della maggioranza, la via più accreditata. L'importante è che tutti possano tornare a godere di uno degli scorci più ammirati del Carso. Intanto, il braccio destro di Debora Serracchiani – ed è questa la notizia – «conferma la volontà di acquisto» dell'area, «senz'altro un patrimonio per il Friuli Venezia Giulia e i suoi abitanti», da «valorizzare pienamente». Sulle modalità, invece, ancora bocche cucite, poiché la strada da perseguire sarà «scelta assieme al presidente Serracchiani, dopo il confronto in giunta». Questione di correttezza e soprattutto, spiega Bolzonello, di «serietà», visto che sarà prima necessario relazionarsi con la proprietà, capire le sue intenzioni e se effettivamente c'è la volontà di alienare il sentiero, inserito della riserva regionale delle Falesie di Duino.
Formalmente, infatti, gli ultimi contatti tra Regione e famiglia della Torre e Tasso, titolare del bene, risalgono all'epoca Tondo. Quel che è certo, a questo punto, è che «abbiamo intenzione di intervenire per risolvere una volta per tutte la faccenda – ripete Bolzonello – ed è per questo che ci sono diverse ipotesi sul tavolo».
Chi invece dà già l'operazione per compiuta è il consigliere dalla Slovenska skupnost, Igor Gabrovec, che in campagna elettorale si era attivato assai per reperire una via d'uscita al Comune, trovatosi ai ferri corti con la proprietà dopo la chiusura del sentiero. Questione, come noto, poi finita anche al Tar, dove il giudice amministrativo ha annullato un'ordinanza emessa d'urgenza dal sindaco di Duino Aurisina e condannato il Comune al versamento delle spese di lite. Alcuni mesi fa, il consigliere espressione della comunità slovena, aveva ipotizzato l’individuazione di un contributo regionale pluriennale da girare all'ente locale, a sua volta interessato all'operazione. Al contempo Gabrovec aveva chiesto pubblicamente al proprietario, la famiglia Torre e Tasso, di rinviare l’ipotesi di chiusura del sentiero (cosa invece avvenuta) fino all'insediamento del nuovo governo regionale. «Ne ho parlato con Bolzonello – spiega ora Gabrovec - che mi ha confermato la ferma intenzione della Regione a reperire i fondi necessari all’acquisizione al patrimonio regionale dell’area, di indubbio interesse pubblico, sia sotto il profilo turistico che naturalistico». Parte delle risorse necessarie, spiega Gabrovec, potrebbero essere reperite dai fondi europei, anche in considerazione della particolare valenza e pregio del sito. «Appena individuati i fondi – conclude - e avendo quindi le necessarie certezze saranno intrapresi i contatti con la proprietà e gli enti locali interessati, cioè il Comune e la Provincia».
Va detto che il principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso ha sempre espresso la volontà, dopo il rientro in possesso del sentiero allo scadere della trentennale convenzione con palazzo Galatti, di vendere quei terreni. «Tenere aperto il sentiero ci ha procurato in questi anni solo grane»: queste le sue parole. Mezzo milione di euro, il prezzo del Rilke.
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