La Regione blinda lo sconto carburanti

Già stanziati in Finanziaria 28,5 milioni per il 2016. Scontro Confcommercio-sindacati
Un’auto storica fa il pieno in una stazione di servizio
Un’auto storica fa il pieno in una stazione di servizio

TRIESTE. La Regione blinda la benzina agevolata. «Il contributo c’è anche per il prossimo anno», conferma Francesco Peroni. L’assessore alle Finanze interviene in risposta a Cgil, Cisl e Uil che, in un confronto sulla Finanziaria con la presidente Debora Serracchiani, avevano messo in dubbio lo stanziamento proponendo di impiegare i fondi in altri settori, come lavoro e attività produttive.

Sullo sconto regionale pende infatti la spada di Damocle della Commissione europea che potrebbe considerare “aiuti di Stato” le risorse concesse dalla giunta. «Siamo alle prese con un procedura di infrazione europea - chiarisce Peroni - e stiamo ancora attendendo il parere motivato della Commissione, ma ci vorrà del tempo. Quando lo avremo faremo le nostre considerazioni, cioè decidere se resistere davanti alla Corte di giustizia Ue o allinearci a quanto ci viene indicato e dunque abolire lo sconto. Ma serve avere prima il parere e conoscerne i contenuti – aggiunge l’assessore – fintanto che non c’è non aboliamo nulla in anticipo».

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Una pompa di benzina

L’esecutivo ha già previsto in Finanziaria 28,5 milioni di euro (i 56 milioni di cui si è parlato riguardano l’intera posta su Ambiente- energia), una somma inferiore all’anno scorso, pari a 30 milioni, perché il calcolo è stato tarato sull’effettivo fabbisogno quantificato nel corso del 2015. Lo stanziamento servirà a coprire la prima parte del 2016, intanto, fino all’assestamento di bilancio di luglio, come avviene abitualmente.

Ma i sindacati insistono. Franco Belci, leader della Cgil Fvg: «Siamo appesi alla decisione della Ue, un filo che prima o poi si spezza. Dobbiamo quindi pensare a una exit stratey prima che il danno avvenga, in modo da salvaguardare l’occupazione e i settori interessati, come l’autotrazione. Il problema prima o poi esploderà, tanto vale affrontarlo».

Giovanni Fania, segretario regionale Cisl, è d’accordo. «L’intervento è considerato aiuto di Stato, ce lo toglieranno. Non dobbiamo perdere tempo, ma preparare un piano di sostegno alle imprese di trasporto e restituire i fondi alla cittadinanza su altri filoni». La Cisl invoca un tavolo con la Regione, così come la Uil. «La sensazione è che l’agevolazione ci sarà censurata - osserva il segretario Giacinto Menis – la questione va affrontata ora, non spostata».

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Bumbaca Gorizia 12.12.2007 File benzinai Casarossa - Foto di Roberto Coco

La Confcommercio Fvg invece manda l’altolà. «Stupisce che i sindacati propongano un’uscita dal provvedimento di sconto sui carburanti senza preoccuparsi di come venire incontro alle categorie interessate», rileva il presidente Alberto Marchiori.

Anche la Figisc, con il presidente regionale Bruno Bearzi contesta «la solita demagogia con cui si pensa che le risorse allocate per lo sconto carburanti siano una perdita per la Regione. Al contrario, come più volte dimostrato con dati inoppugnabili, la riduzione del prezzo alla pompa consente alle casse pubbliche di limitare in maniera consistente il fenomeno dell’acquisto in Austria e Slovenia».

La questione rimbalza in Consiglio regionale, con il capogruppo di Fi Riccardo Riccardi che punta il dito su Serracchiani. «La presidente ha calcolato cosa comporterebbe il taglio dell'agevolazione? Quanti posti di lavoro andrebbero persi? Quante sarebbero le mancate entrate fiscali dirette ed indirette per il bilancio della regione? Quanto indotto in termini commerciali si porta dietro la fuga oltre confine, il tutto a danno della nostra economia? La vicenda della benzina agevolata nelle relazioni tra lo Stato e la Regione è la madre di tutte le battaglie - rimarca - e se l’Europa insiste contestando la misura, noi dobbiamo insistere di più. Ogni giorno Renzi ci dice che l’Europa deve cambiare, siamo d’accordo. Cominciamo da qui, Serracchiani non giochi di rimessa: si allei con gli altri governatori del Nord e apra un fronte con il governo facendo difendere questo principio a Bruxelles».

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