«La Regione anticipi i rimborsi ai soci Coop»
Mamma Regione, pensaci tu. Ma pure subito. Nelle ore in cui il vice-Serracchiani Sergio Bolzonello annuncia una legge per un Fondo di rotazione che possa offrire in futuro qualche garanzia in più a prestatori e creditori di una cooperativa in crisi, dall’opposizione di centrodestra si alza una mano nel deserto. Bruno Marini, mosca triestina nello sciame friulano di Forza Italia in Consiglio regionale, chiede alla giunta un intervento subitaneo affinché i titolari a basso reddito di libretti delle Coop operaie (congelati da ottobre 2014 e per i quali il piano concordatario del commissario Maurizio Consoli prospetta una restituzione dell’81,38%, indicativamente entro l’anno) possano incassare immediatamente il rimborso dalla Regione stessa. Come? Con la formula - sostiene il forzista - della cessione del prestito dal socio alla Regione, supportata se serve da una sorta di procura irrevocabile a incassare firmata dal prestatore in favore dell’ente, chiamato di fatto ad anticipare somme destinate comunque ad arrivare. «Mica sarebbe un regalo. Solo un anticipo semmai». Marini si muove da battitore libero - financo nel suo partito - perché, chiaramente, punta tutto sulle Operaie triestine che hanno un iter di recupero del credito difficile ma sempre meno di quello della CoopCa tolmezzina.
«C’è gente che di quei soldi tuttora bloccati avrebbe già avuto bisogno per la dentiera, per spese mediche, per dare una mano al figlio che ha perso il lavoro, e che ha la prospettiva di poter recuperare il 30% grazie alla fideiussione con Banca Generali entro luglio, mentre il restante 50% del rimborso ritenuto possibile da Consoli viene calendarizzato indicativamente entro il 2015, ma senza alcuna garanzia sulle tempistiche», attacca Marini. Il quale chiede che si muova la giunta: «Abbiamo verificato, per la costituzione di un fondo apposito non serve un atto legislativo ma ne è sufficiente uno amministrativo». Una delibera giuntale, insomma. «Se poi la giunta dovesse verificare che è invece necessario un passaggio legislativo - mette le mani avanti Marini - se c’è la volontà di fare una norma con la procedura d’urgenza la si può approvare in dieci giorni».
Tecnicamente, il lodo Marini sulle Coop prevede che, all’atto dell’omologazione del concordato da parte del Tribunale civile, previsto subito dopo la molto probabile approvazione nell’adunanza dei creditori del 7 maggio, la giunta regionale vari un fondo non di rotazione ma di mero anticipo contabile. Riguarderebbe, come detto, il 50% dei crediti in stallo da poter erogare subito, già in estate. Sulla carta, una partita da 50 milioni. Ma solo sulla carta. In realtà molto meno. «Questo intervento - chiude Marini - non sarebbe mica estendibile a tutti i prestatori in attesa, ma solo a quella parte in grado di certificare una condizione di improrogabile necessità e rientrante in determinati parametri, individuati entro una certa soglia di reddito». Irpef. L’Isee, se si vuol far presto, qui è meglio lasciarlo perdere.
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