La Provincia lascia in dote la sede da 5 milioni
«Quello che facciamo è un grande regalo alla comunità di Gorizia, restituiamo il palazzo ai suoi veri padroni, i cittadini».
Così il presidente della Provincia Enrico Gherghetta ha voluto introdurre ieri mattina il fatidico momento del taglio del nastro del rinnovato Palazzo della Provincia, in corso Italia, che ha riaperto ufficialmente i battenti dopo oltre tre anni e mezzo di lavori di ristrutturazione.
Un'opera lunga e importante – costata in totale 5,3 milioni di euro, in parte coperti dalla Regione e in parte frutto di un investimento della Provincia -, e fortemente voluta da questa amministrazione, che nel corso della cerimonia di ieri mattina ha espresso non a caso tutto il suo orgoglio per il traguardo tagliato.
«Sembrava impossibile riuscirci, pensando ai lacci del Patto di Stabilità – ha detto ancora Gherghetta -. Abbiamo chiesto un atto di fiducia all'impresa incaricata dei lavori, che ringrazio e che pagheremo fino all'ultimo centesimo, e siamo riusciti ad onorare il nostro impegno. Questo è il Palazzo dei Tre Portoni, ma se vogliamo è anche il palazzo delle tre lingue, l'italiano, lo sloveno e il friulano, perché è proprio questa la caratteristica che abbiamo sempre riconosciuto all'Isontino e che rappresenta la nostra idea di Europa. Tra qualche mese la Provincia probabilmente non ci sarà più e qui cambieranno le targhe ed i cartelli, ma i cittadini devono sapere che in questo palazzo troveranno sempre le risposte che fino ad ora hanno cercato e ricevuto. Sono loro, in fondo, i veri padroni di casa qui dentro».
Alla festa di ieri («a costo zero, e realizzata grazie alle risorse culturali e associative del nostro territorio», ha ricordato l'assessore provinciale ai lavori pubblici Donatella Gironcoli, ringraziando soprattutto per il suo lavoro l'architetto Carlot) ha preso parte la giunta provinciale al gran completo, ma anche diversi sindaci dell'Isontino (per Gorizia c'era l'assessore Stefano Ceretta), l'onorevole Fasiolo, il presidente della Camera di Commercio Madriz, gli assessori regionali Vito e Santoro.
L’assessore Torrenti sarebbe arrivato nel pomeriggio.
E molte altre autorità, che sotto la guida dell'architetto Cristinelli, responsabile del progetto, hanno poi effettuato una prima visita del rinnovato palazzo.
È stato possibile scoprire come il restauro sia stato estremamente rispettoso dell'esistente proprio per mettere in evidenza la bellezza del palazzo più che la mano degli architetti.
«È un giorno importante per Gorizia – ha detto Ceretta -, perché si riapre alla cittadinanza un palazzo pubblico. E per questo dobbiamo ringraziare il presidente Gherghetta, che malgrado il destino segnato della Provincia ha voluto investire ancora sulla città».
«Questo edificio è prezioso perché è un bene culturale, un luogo pubblico che doveva necessariamente essere salvato e riproposto ai cittadini nel suo antico splendore», ha aggiunto l'assessore regionale Santoro.
E se la mattinata era dedicata alla cerimonia formale e alle autorità, nel pomeriggio il Palazzo dei Tre Portoni è tornato davvero ad essere di tutti i goriziani, che hanno potuto visitarlo seguendo anche i tre percorsi tematici (“La storia”, “L'arte”, “Le persone”) pensati per metterne in luce gli aspetti meno noti e più interessanti.
Marco Bisiach
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