La protesta a Trieste: «La biblioteca di San Giacomo snobbata, il Comune la faccia rivivere»

In cento all’assemblea contro gli orari dimezzati: «Oggi si dà  lustro solo al centro». Raccolta di firme sulla rampa di lancio
Lasorte Trieste 13/02/20 - Campo S.Giacomo, Circolo ACLI, Assemblea Pubblica su Biblioteca Quarantotti Gambini
Lasorte Trieste 13/02/20 - Campo S.Giacomo, Circolo ACLI, Assemblea Pubblica su Biblioteca Quarantotti Gambini

TRIESTE «Ho sempre frequentato le biblioteche rionali fin da bambina perché trovo che siano un presidio di comunità nelle città, cosa che oggi manca sempre di più e per questo ho deciso di attivarmi in difesa della Quarantotti Gambini». Sono le parole di Veronica, una giovane dottoranda, rieccheggiate tra i quasi cento cittadini che ieri sera hanno partecipato all’assemblea pubblica sul destino “dimezzato” della Biblioteca Quarantotti Gambini, organizzata nella sede Acli di Campo San Giacomo dal gruppo “Trieste secolo quarto” e dalla rete “Campo Libero”. In tanti hanno preso la parola per manifestare il proprio dissenso e proporre delle possibili soluzioni al dimezzamento dell’orario di apertura della biblioteca, che rappresenta «un luogo di aggregazione fondamentale per il quartiere e la città». Come è emerso dai racconti di una dipendente comunale, l’ultimo concorso pubblico per bibliotecari è stato indetto nel 2001 e da allora non ci sono più state nuove assunzioni, perciò qualcuno dei presenti si è detto «incredulo del fatto che nessuno dell’amministrazione sia intervenuto prima». C’è poi chi ha fatto notare che «molti soldi sono stati spesi per le decorazioni natalizie, mentre ora non si riescono a trovare dei fondi per finanziare l’assunzione di nuovo personale».

«Oggi i soldi si spendono per dare lustro solo al centro. Questo deve essere un momento per batterci ed esigere che la cultura periferica sia fatta rivivere», ha dichiarato Serena, una cittadina che frequenta la Quarantotti Gambini dal ’58. Altri hanno sottolineato «il paradosso rispetto al fatto che Trieste ambisca a essere un punto di riferimento culturale ma non sia in grado di tenere aperte le proprie biblioteche».

Tra le varie idee emerse nel corso dell’assemblea per risolvere la questione, la principale è stata quella di trovare del nuovo personale attingendo dalla lista di persone che ricevono il reddito di cittadinanza o dalle graduatorie dell’area Educazione del Comune, ma c’è chi ha pure proposto di farlo tramite il volontariato. Quest’ultima idea è stata giudicata però negativamente dalla maggior parte dei presenti. «Non credo che il nostro ruolo come cittadini sia di supplire gratuitamente alle mancanze dell’amministrazione, che deve assumere del personale formato», ha affermato Sara.

Al termine dell’incontro sono state elencate le future iniziative per continuare la protesta, tra le quali una raccolta firme, una manifestazione alla biblioteca e altre assemblee. Il prossimo appuntamento concordato dai presenti è stato fissato per lunedì 17 alle 20 al Consiglio della Quinta circoscrizione nella sede di Villa Sartorio, durante la quale verrà presentata una mozione che richiederà il ripristino degli orari originari della biblioteca.—


 

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