La produzione di vino in Collio sale del 6%. Boom per Chardonnay e Pinot Grigio

I dati della Provincia di Gorizia: raggiunto il tetto dei 63mila ettolitri
Una cantina del Collio
Una cantina del Collio

CORMONS. Produzione di vino aumentata del 6% nell’area del Consorzio Doc Collio. A rivelare i dati è, come sempre, la Provincia: nel fascicolo statistico della “Relazione previsionale e programmatica 2015-2017” c’è una tabella, riprodotta nel grafico a fianco. La produzione complessiva di vino registratasi nel 2014 non è ancora disponibile al millilitro. Nel 2013 era stata di 63.032,39 ettolitri, l’anno prima era stata di 59.475,38 ettolitri, nel 2011 di 61.469,93 hl. In vistoso aumento la produzione di Chardonnay (dai 4.194,34 ettolitri del 2012 a 5.310,01 dell’anno successivo), di Pinot grigio (da 16.874,70 a 18.413,72), di Sauvignon (da 10.993,52 a 11.737,42). In controtendenza il Merlot con 4.341,09 ettolitri contro i 3.986,49 dell’anno prima. Quasi identica la produzione di Cabernet Sauvignon.

In un piano più generale, «la vendemmia del 2014 - si legge nella relazione della Provincia - ha fatto registrare un calo del 17% della produzione nazionale (40 milioni di ettolitri), rispetto al 2013, tanto da far passare l’Italia dalla posizione di leader a livello mondiale, al terzo posto, dopo Francia e Spagna. Le ragioni si possono ricercare soprattutto nelle condizioni climatiche poco favorevoli in tutta al Penisola che, hanno creato terreno feritole per gli attacchi di patogeni, peronospora e botrite: questo ha indotto le aziende ad aumentare il numero di trattamenti in campo, con un notevole innalzamento dei costi di produzione».

Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, è la regione più in salute del Nordest. «L’inverno mite con temperature sopra la media e un inizio primavera caldo hanno permesso al ciclo vegetativo della vite di evolversi con quasi tre settimane d’anticipo rispetto alla normalità - si legge ancora nella relazione di bilancio -. Per quanto riguarda la qualità, è risultata al di sopra della norma: i mosti hanno evidenziato però un notevole calo zuccherino rispetto alla media delle ultime annate. Le fermentazioni si sono svolte regolarmente e i vini ottenuti risultano qualitativamente buoni, con alcune punte di eccellenza soprattutto nel Sauvignon, Pinot grigio, Friulano e in genere in tutte le varietà autoctone.

Per le uve a bacca rossa, l’annata non è stata favorevole a causa di un’incompleta maturazione fenolica. Il Refosco, il Pignolo e lo Schioppettino evidenziano un’interessante qualità a scapito di una leggera flessione quantitativa».

Per quanto riguarda i prezzi, sono leggermente in rialzo, rispetto al 2013, per il Pinot grigio, la Ribolla gialla, il Sauvignon e il Prosecco, ma per i vini rossi il mercato è risultato poco attivo. «Sul fronte delle vendite, si registra un calo continuo per i consumi interni mentre, le vendite all’estero crescono, nonostante il periodo difficoltoso: i dati elaborati sull’export nei primi sei mesi del 2014 fanno registrare un ulteriore incremento sia in valore che in volume, dovuto all’espansione del vino in bottiglia e alle brillanti performance dello spumante, che è cresciuto di oltre il 15% in valore e del 20% in volume».

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