La Procura indaga sei giovani writer per danneggiamento
Li hanno sorpresi all’alba, nelle abitazioni degli ignari genitori con i quali ancora vivono. Sono finiti così indagati sei giovani writer triestini, che sono stati indagati dalla Procura della Repubblica per danneggiamento, imbrattamento e deturpamento. I sei sono accusati di atti vandalici per avere tracciato scritte e disegni su monumenti ed edifici della città, con vernici spray e pennarelli indelebili.
Gli stessi “strumenti” sequestrati durante i blitz delle sei squadre di agenti in borghese della Polizia locale, insieme a computer, smartphone e fotocamere digitali. I vandali, evidentemente, dopo avere deturpato monumenti, edifici pubblici e privati, luoghi di ritrovo, “immortalavano” le loro “opere d’arte”.
L'operazione, portata avanti dal Nucleo interventi speciali della Polizia locale, ha impegnato gli investigatori per quasi tre mesi. «Siamo soddisfatti. È stato un lavoro complesso e faticoso - ha commentato il comandante Sergio Abbate - che ha comportato pedinamenti, anche notturni, appostamenti e molto lavoro investigativo per abbinare le singole “gesta” di questi giovani ai rispettivi autori». All'inizio di aprile la Procura della Repubblica aveva ritenuto necessario il prosieguo delle indagini avviate dalla Polizia locale, assumendone il coordinamento. «È un fenomeno crescente - ha detto il procuratore Carlo Mastelloni -, sicuramente spia di un disagio giovanile ma che comunque va arginato».
I giovani, tutti sotto i 30 anni, residenti in varie zone della città, rischiano una pena dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione, oltre che una pesante sanzione pecuniaria su querela di parte. «In merito - precisa la vicesindaco Fabiana Martini, con delega alla Polizia locale - non abbiamo ancora deciso nulla». Di sicuro saranno comminate le multe previste dal Regolamento di polizia urbana, di recente inasprite proprio alla luce dell’ondata di vandalismi registratisi negli ultimi mesi, non solo in centro città. Si tratta di mille euro, rispetto ai 50 di poco tempo fa, per ogni scritta “attribuita” al singolo writer ed eseguita su muri e monumenti, e di 300 euro se vergata su cassonetti o contenitori di rifiuti.
D’altra parte i danni cagionati dai writer sono talvolta irreparabili e, in ogni caso, cancellare la vernice spray dalle pietre pregiate senza rovinarle richiede un procedimento complicato e molto costoso. «L’Operazione Stintoretto - commenta il sindaco Cosolini - conferma come un lavoro rigoroso e paziente possa portare a risultati per contrastare questa forma di vandalismo che tocca tante città».
«È stata un’operazione complicata, importantissima anche se non risolutoria, che però ripaga - spiega ancora Martini - perché si spera serva a fare riflettere gli autori degli atti vandalici ma anche quei giovani che pensano di emularli. Si tratta di condanne penali, che rimangono nella vita sociale di ogni condannato, per un danno che offende e che ricade su tutta la città».
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