La Procura apre un’indagine sul caso Apt. Belletti: «Ho agito nell’interesse della spa»

GORIZIA La Procura di Gorizia ha aperto un fascicolo dopo la segnalazione su Apt in merito alla gestione delle assegnazioni dei servizi, lavori e forniture tra il 2014 e il 2019, per ora senza indagati né ipotesi di reato. La magistratura dunque sta avviando appena in queste ore gli accertamenti. La notizia arriva direttamente dal procuratore capo Massimo Lia: «Confermo che è stata ricevuta la documentazione depositata recentissimamente dalla presidente dell’Azienda provinciale trasporti e che è stato aperto un fascicolo. Saranno di conseguenza avviati gli approfondimenti. Quanto a eventuali ipotesi di reato è senz’altro prematuro parlarne». Dalla magistratura, dunque, massimo riserbo, non una parola di più. E c’era da aspettarselo poiché si tratta di una fase embrionale, devono ancora partire gli accertamenti.
Intanto la battaglia politica è aperta: tirati per la giacchetta dal dem Diego Moretti, intervengono i sindaci di Gorizia e Monfalcone, Rodolfo Ziberna e Anna Cisint. Rimane in silenzio, invece, la presidente di Apt, Caterina Belletti, che ribadisce di non voler entrare nel merito della segnalazione. E si limita, stringatamente, a rispedire al mittente le accuse del segretario provinciale Pd, che in sostanza l’ha dipinta come la longa manus del sindaco leghista: «I perimetri di competenza di cda e assemblea dei soci sono ben definiti: al primo, e solo a lui, spetta il governo dell’azienda, slegato da qualsivoglia convincimento politico». Belletti, che rivendica di aver agito «in totale autonomia», scevra da ingerenze partitiche, ricorda come anche in un recente passato la stampa avesse prospettato scenari sulla base di indicazioni politiche poi smentiti dalle azioni assunte. Quindi, dal suo punto di vista, nessun suggeritore: indirizzi presi «solo nell’interesse della società».
A commissionare la consulenza tecnica dalla quale poi è scaturito il “dossier” ora all’attenzione della magistratura isontina e della Corte dei conti è stato il Consiglio di amministrazione di Apt, subentrato da 8 mesi. Moretti parla di una «segnalazione che, a quanto ne so, era pronta già a novembre», ma è stata depositata nelle sedi solo qualche giorno fa. Al dem però interessa soprattutto mettere in luce «la grande preoccupazione all’interno dell’azienda, dove si prosegue in buona sostanza con l’ordinaria amministrazione». Parole smentite dai vertici.
E si fa sentire anche Ziberna: «Forse Moretti non sa che i tribunali del popolo non esistono più ed esiste la magistratura. Questo, e solo questo, è il luogo deputato a giudicare le azioni di tutti, inclusi gli amministratori del Pd. Mi auguro che questi siano in grado di giustificare quanto accaduto perché ne va della credibilità delle istituzioni, che attraverso l’assemblea dei soci hanno il dovere di vigilare, purché messe nelle condizioni». «È improprio e scorretto – aggiunge – spostare sui tavoli della politica ciò che è di competenza della magistratura, cui va massimo rispetto».
Al di là degli aspetti sulla «regolarità amministrativa e contabile», c’è invece per Cisint «il riflesso di un dato politico di cambiamento basato sulla trasparenza e diversa attenzione ai bisogni dell’utenza a cui tentano di opporsi i soliti campioni della sinistra, da Moretti a Greco, barricati a difesa di un vecchio sistema di potere». «Per troppo tempo – afferma – le scelte di Apt sono apparse prive di chiarezza e comprensibilità e per ciò è necessario mettere ordine a questa gestione come premessa dell’azione di rilancio che la nuova presidenza si è posta. Il giudizio del tutto negativo sul comportamento degli ex amministratori prescinde, dunque, dai risultati che emergeranno dalle verifiche, ma è di carattere politico perché è la bocciatura di un metodo sbagliato di conduzione della cosa pubblica che si è chiusa in se stessa e ha fallito nei suoi obiettivi di garantire un trasporto pubblico adeguato ed efficiente». «La mia giunta – conclude Cisint –, davanti a molti bus quasi vuoti, ha sollecitato una revisione delle linee più aderente alle esigenze, vedi le terme. Ma Apt si è mostrata chiusa all’ascolto. Chi a sinistra si erge a difensore degli ex vertici Polli e Cumar mai si è occupato delle istanze cittadine e ora che crolla il muro che recintava la gestione Apt dimostra come l’unico interesse sia la difesa delle sue posizioni di potere». –
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