La Primula “promossa” dall’Asugi due mesi prima dello scoppio del focolaio
Il 24 gennaio la commissione di valutazione aveva giudicato superate le «carenze» rilevate. A inizio aprile contaminazione, evacuazione e sequestro

Lasorte Trieste 09/04/20 - Via del Molino a Vento, Casa di Riposo La Primula, Evacuazione Anziani Covid 19, Emergenza Coronavirus
TRIESTE. Tutti gli ospiti positivi al Covid-19 e trasferiti in altre strutture, diversi anziani deceduti e anche la morte di un residente che abitava nello stesso stabile, carenze strutturali e assistenziali tali da aver spinto i Nas a mettere i sigilli alla casa di riposo e un fascicolo aperto dalla Procura di Trieste. È successo nella residenza “La Primula” di via del Molino a vento a Trieste, sebbene a fine gennaio questa fosse stata autorizzata a operare dall’Azienda sanitaria giuliano isontina dopo le verifiche di rito.
La "Primula" focolaio del contagio a Trieste: l'operazione di trasferimento degli ospiti
Il quadro emerge dal decreto con cui l’Asugi prende atto della chiusura dell’ospizio di San Giacomo, ripercorrendo le tappe che avevano portato al rinnovo della convenzione con l’Azienda sanitaria, da 34 posti letto per anziani non autosufficienti, dopo il primo accordo avvenuto tra le parti nel 2018. Proprio la necessità di procedere alla nuova stipula aveva richiesto un’ispezione che alla fine dell’anno scorso aveva rilevato una serie di «carenze», che il 24 gennaio scorso la commissione di valutazione ha ritenuto superate, tanto da autorizzare l’intesa.
Per l’Asugi era tutto in regola, sia nella casa di riposo ora chiusa, sia in altre cinque che in un primo momento erano state ritenute non adeguate. I problemi erano stati giudicati risolti dopo l’effettuazione delle opere di adeguamento richieste e la commissione incaricata di valutare la qualità dei servizi ha preso atto a fine gennaio che «tutte le 6 strutture valutate hanno superato le criticità riscontrate nella prima fase di valutazione».
Poco più di due mesi dopo, alla Primula è esploso uno dei più gravi focolai triestini e la gestione sanitaria dell’emergenza ha spinto la magistratura a volerci vedere più chiaro.
La convenzione con la Primula era prevista dal bando da 290 posti letto in residenze per anziani non autosufficienti, con procedura approvata definitivamente il 20 febbraio. Dopo il via libera della commissione, la casa di riposo e l’Asugi non avevano tuttavia ancora firmato il nuovo accordo. E qui arriva un paradosso sinistro: «In data 7 aprile – riporta il decreto dell’Azienda sanitaria – è pervenuta all’Asugi una nota dello studio legale avvocato Andrea Miozzo che, per conto della società La Primula, ha richiesto formalmente di procedere alla stipula dell’accordo». La residenza sollecitava l’Azienda alla firma della convenzione proprio mentre stava gestendo l’emergenza coronavirus. Coincidenza vuole peraltro che la lettera sia stata recapitata nel giorno in cui è stata data notizia del focolaio.
L’Asugi spiega nel decreto che la convenzione non si farà dopo la «diffida per i gravissimi inadempimenti accertati agli obblighi di assistenza previsti». —
D.D.A.. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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