La prima Medica per metà al Maggiore e a bassa intensità

Debutta una nuova organizzazione che distingue lo stato di salute dei pazienti creando posti per i “post acuti”
Di Gabriella Ziani
Lasorte Trieste 04/06/09 - Ospedale Maggiore, Inaugurazione Lavori Ristrutturazione
Lasorte Trieste 04/06/09 - Ospedale Maggiore, Inaugurazione Lavori Ristrutturazione

Questa settimana all’ospedale Maggiore fa nuovamente ingresso un reparto di Medicina. Ma questo trasloco da Cattinara è anche l’inizio di una nuova politica per i ricoveri di area medica, settore sovraffollato. Nasce, con la prima Medica che si sdoppia e porta al primo piano sul lato di via Gatteri 28 letti negli spazi dell’Ortopedia (appena traslocata a Cattinara), la “degenza a bassa intensità di cura” dove verranno destinati i pazienti meno gravi ma che hanno tuttavia necessità di ricovero e assistenza, per evitare complicazioni, per monitorare la situazione.

A Cattinara il reparto mantiene 31 posti letto per malati acuti, e aggrega al nono piano della torre medica 10 posti letto per “post acuti”. Malati cioé che hanno superato la fase peggiore e devono completare il ciclo di cure. Con questo spostamento dei “quasi guariti” l’Azienda ospedaliera ritiene di ottenere un “turn over” più spedito così da avere comunque posti liberi, e limitare i “fuori reparto”. Nulla cambia per terza Medica, Clinica medica, Medicina clinica.

Per l’Azienda ospedaliera «è un processo di riorganizzazione del dipartimento di Medicina che diviene così in grado di modulare la sua offerta assistenziale su più livelli di cura, spostando il baricentro assistenziale dalle esigenze dell’organizzazione e degli operatori a quelle dei pazienti, programmando le attività sulle loro necessità e aspettative». È il punto di vista che sta per imporre la riforma regionale.

Ma a Trieste l’acceleratore a questo cambiamento l’ha data anche una necessità contingente: bisogna di continuo liberare due piani, uno per torre, per lasciare campo al cantiere dei serramentisti che stanno sostituendo le finestre. In più, è appena andato in pensione proprio il direttore della prima Medica, Lelio Triolo. Pieno di amarezza e proteste per lo stato del reparto. Lo sostituisce, come “facente funzioni”, il suo braccio destro Dario Bianchini.

Secondo il direttore del Dipartimento, Claudio Tiribelli, «aver creato una distinzione tra i pazienti gravi e quelli meno gravi o per metà guariti consentirà un “turn over” più veloce, e questo sarà a compensazione del minor numero di letti a Cattinara». Naturalmente, tutto è sperimentale.

Cambia con questa modifica il punto di vista del trattamento sanitario, e si definisce anche il ruolo del restaurato Maggiore, ospedale di “bassa intensità”: «Il modello assistenziale della degenza a intensità di cura diversificata - dice l’Azienda ospedaliera - è già operativo in molti ospedali italiani. I pazienti sono accolti secondo la gravità della loro situazione, e non secondo patologia». Il che in prospettiva porta i medici a spostarsi, e le tecnologie a essere usate solo quando certamente servono. Fermo il fatto che invece Tiribelli lavora proprio a un progetto diverso, che di ciascun reparto di medicina interna vuole mettere in evidenza le specializzazioni.

Ultimo dubbio: chi manda i ricoverati in uno piuttosto che in altro reparto, magari nel nuovo “Bic” (bassa intensità di cura)? Dopo il Pronto soccorso entra in azione l’”accoglimento condiviso” che fa la selezione.

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