«La povertà cresce Facciamo sistema»

Don Amodeo, direttore dell’ente diocesano, plaude al Comune «Sgravi fiscali o incentivi possono portare a risultati rilevanti»
Lasorte Trieste 13/06/13 - Via di Chiadino, Emporio della Solidarietà e Operatori
Lasorte Trieste 13/06/13 - Via di Chiadino, Emporio della Solidarietà e Operatori

La Caritas, con i suoi centri di ascolto parrocchiali, ha ben in mente la dura realtà con cui molte famiglie sono alla prese ogni mese. «Persone che non riescono a fare la spesa e che hanno grossi problemi a pagare le bollette - osserva il direttore don Alessandro Amodeo -, sono casi che si presentano di continuo. È un crescendo e per assurdo il mondo commerciale e industriale spreca cibo a non finire, come noto. Quindi ben venga un’iniziativa di questo tipo». L’ente diocesano, che organizza periodicamente banchi di raccolta alimentare per le famiglie più indigenti, ma anche attività di raccolta con alcuni supermercati cittadini grazie al progetto “Brutti ma buoni”, plaude all’iniziativa del Comune.

«L’idea è ottima - commenta il direttore - e l’incentivo degli sconti sulla Tari può essere davvero utile. Personalmente non posso che benedire questa operazione perché se esiste una legge o un regolamento che in qualche modo incentiva questa possibilità, con sgravi fiscali o altre forme di sostegno, si possono ottenere importanti risultati». Il direttore cita l’esempio di altre realtà, a Trieste, sensibili al problema e che utilizzano prodotti “recuperati” dall’invenduto della grande distribuzione. «Ci siamo noi, come Caritas, ma esiste anche la Comunità di San Martino al Campo che conosce bene le necessità del territorio e sa dove si trovano le persone con i problemi più gravi. Stesso discorso per Sant’Egidio», spiega. «La domanda purtroppo c’è, se si riuscisse a mettere in piedi una distribuzione capillare sarebbe ottimo. Credo che a un’iniziativa del genere possiamo solo mettere il tappeto rosso, è un’idea valida».

Don Alessandro porta l’esempio dell’Emporio della solidarietà, in convenzione con il Comune, a dimostrazione della richiesta sempre più pressante di chi versa in situazione di povertà. «Lì si recano in un anno più di mille persone - sottolinea -, serviamo più di quattrocento nuclei familiari. Questi sono numeri molto seri ed è un fenomeno che cresce a vista d’occhio, per il quale si devono trovare forme di sostegno sistematico».

L’ultimo report della Caritas sulla povertà in Italia risale all’ottobre dell’anno scorso: ammonta a 1 milione e 582mila il numero di famiglie indigenti su un totale di quasi 4,6 milioni di cittadini. È il numero più alto dal 2005. Il dossier segnalava l’incremento degli under 35, che incidono per il 10,2% tra i 18-34enni, privi di un posto di lavoro. Il Friuli Venezia Giulia, dove le Caritas diocesane hanno in carico ben 3.024 casi (dato sostanzialmente stabile negli ultimi due anni, come rilevato dagli enti diocesani locali), conferma il trend. In termini assoluti, in Fvg la fascia 18-30 è passata dalle 533 alle 841 persone assistite. (g.s.)

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