La politica trova la quadra sul Rossetti: Paolo Valerio è il nuovo direttore artistico
TRIESTE. Dopo settimane di stallo il Teatro Rossetti ha un nuovo direttore. Tra i due litiganti (ma a battibeccare era per la verità solo la politica) passa alla fine l’attore e regista Paolo Valerio, che assumerà la guida artistica del Politeama per i prossimi tre anni, dopo essere partito da outsider nella cinquina dei candidati finalisti. Valerio la spunta sull’attore Luca Lazzareschi e sul regista Luca De Fusco, su cui si è diviso per oltre un mese il consiglio di amministrazione dello Stabile.
È servito l’intervento congiunto del presidente della Regione Massimiliano Fedriga e del sindaco Roberto Dipiazza, che nei giorni scorsi hanno trovato il punto di caduta su Valerio, schierando Regione e Comune, ovvero gli enti pubblici che tengono in piedi il teatro. Fedriga e Dipiazza si erano tenuti fuori dalla questione, scegliendo però di intervenire davanti alle frizioni politiche nate per la diversità di vedute su curriculum e profili dei candidati, ma anche per le pressioni arrivate a un certo punto da Roma, con il pressing di due personalità come Vittorio Sgarbi e Gianni Letta, schierati rispettivamente per Lazzareschi e De Fusco.
La convergenza su Valerio è arrivata alla fine all’unanimità ed è frutto della rinuncia del presidente del cda Francesco Granbassi e della Lega alla candidatura di Lazzareschi, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno a loro volta accantonato il nome di De Fusco. Il cda ha risolto in questo modo un incastro diventato inaspettatamente impossibile, con i partiti del centrodestra indisponibili a cedimenti e propensi a optare per Valerio, tanto più che l’ex direttore del Teatro stabile di Verona rappresentava fin da subito la seconda preferenza di tutti e cinque i membri del consiglio d’amministrazione del Rossetti. In questo modo le forze politiche l’un contro l’altra armate hanno salvato la dignità politica, sempre ammesso che la nomina di un direttore di teatro debba essere questione di partito.
Da adesso si torna a parlare d’arte e la costruzione dei nuovi programmi andrà a Valerio, che subentra a Franco Però e mette alle spalle pure l’attore Alessandro Preziosi e il regista Piero Maccarinelli, mai davvero in partita. Il prescelto viene da una notevole esperienza sia nel campo della direzione artistica che sul palcoscenico. Laureato in Lettere a Venezia e diplomato alla scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano, Valerio, 60 anni appena compiuti, è stato finora direttore artistico di Fondazione Atlantide-Teatro stabile di Verona (un ruolo assunto nel 1994 ai tempi del Teatro Nuovo), ha diretto il circuito Gat Triveneto, ha organizzato festival ed eventi, è docente e direttore della Scuola del Teatro Nuovo. È stato più volte applaudito al Rossetti, in spettacoli da lui diretti come “Il Deserto dei Tartari” (che ha anche interpretato) o “Poema a fumetti” di Buzzati, il recente “Jezabel” di Némirovsky e “Misura per misura” di Shakespeare.
Del bardo per eccellenza ha prodotto, diretto e interpretato in carriera numerosi spettacoli, da Amleto a Romeo e Giulietta, passando per Otello, Macbeth, Tempesta e Bisbetica Domata. Per Fondazione Arena di Verona ha curato la regia di Pierino e il lupo di Prokofiev, Histoire du soldat di Stravinskij, Il Principe felice da Wilde; Façade di Walton, in collaborazione con La Fenice di Venezia. Il nuovo direttore del Rossetti insegna inoltre Regia e Storia dello spettacolo all’Accademia di Belle arti di Verona dal 1996.
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