«La Pizzeria Copacabana non c’entra con il crac»
La Pizzeria Copacabana, di cui è titolare Francesco Brescia, «nulla c’entra» con il fallimento della società Carpe Diem 2000, gestore del California Inn, per cui il Tribunale ha da poco decretato il fallimento e di cui il fratello di Francesco Brescia, Luigi, è il patron. La precisazione viene richiesta dallo stesso Francesco Brescia al fine di poter «rassicurare amici e clienti che frequentano abitualmente la Pizzeria Copacabana». La Carpe Diem aveva anche e soprattutto la licenza del bar affacciato in piazza Unità, a breve sede del Despar, di cui era affittuario: è proprio questa l’origine del crac. Alla base decine di migliaia di euro per presunti affitti non versati alla Bnp Paribas, proprietaria dei “muri” del palazzo di piazza Unità, gruppo bancario per il quale la Carpe Diem faceva da tramite con la Sting bar srl, che aveva gestito l’ex Audace, poi divenuto Sting 4 Continenti, dal 2014 al 2017. —
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