La pesca “miracolosa” delle orate fa crollare i prezzi
MONFALCONE. Millecinquecento casse di orate, per un peso di oltre 9 tonnellate, sono state scaricate nell’ultima settimana nei mercati all’ingrosso del golfo, senza contare gli acquisti diretti dei grossisti e la vendita dalle barche. In breve, un ben d’Iddio, risultato di pescate definite eccezionali dagli addetti ai lavori: 30-40 chili per ogni “calata” con le reti da posta, addirittura 150 chili con la saccaleva (sistema che fa uso delle lampare) ma pure con le reti a strascico.
Anche i pescatori di Monfalcone hanno fatto, e continuano a fare, un buon bottino. E così al mercato ittico, al porticciolo Nazario Sauro, le orate abbondano. Un eccesso di offerta significa automaticamente una diminuzione dei prezzi. Orate di tre, quattro etti venivano vendute ieri a 9,80 euro al chilo, più o meno il prezzo del pesce azzurro. Parlare di prezzo conveniente è un eufemismo, visto che quello delle orate all’ingrosso varia dai 13 ai 16 euro, e al dettaglio è di 18-20 euro al chilo, ma può raggiungere anche i 25-30 euro.
«È da una settimana che nel golfo abbondano le orate. I pescatori di Muggia, ad esempio, in due giorni hanno riempito circa 400 casse», spiega Michele Doz, presidente della Cooperativa pescatori di Monfalcone e del Consorzio ittico del golfo di Trieste. «Si andrà avanti ancora per sette, dieci giorni - prosegue - in tutto il golfo. Questo è infatti il periodo del “passo” delle orate, quando si portano sottocosta per entrare in laguna o cercare altri punti tranquilli dove deporre le uova».
Il “passo” delle orate che si verifica ogni anno, più o meno in ottobre. «Questa volta si è manifestato un po’ in anticipo - precisa Doz -. Lo scorso anno abbiamo avuto solo due, tre giorni buoni, poi la Bora aveva disperso le orate. Quest’anno, forse per la stabilità del tempo in questo periodo, i quantitativi pescati sono molto superiori».
L’abbondanza di orate, pur se a prezzi fortemente ribassati, costituisce una boccata di ossigeno in particolare per i pescatori “piccoli”, dopo una primavera e un’estate che non sono andate bene, a cominciare dalla stagione delle seppie.
Per il ridotto numero di barche, i pescatori di Monfalcone hanno portato a casa circa il 15% del totale delle orate pescate nel golfo durante la settimana. La gran parte sembra sia stata “catturata” dai pescherecci di Grado. Il presidente della Cooperativa pescatori dell’Isola d’oro non è però di questa opinione, e non ritiene neanche particolari i quantitativi di orate finiti sul mercato. «Rispetto agli altri anni siamo nella normalità - afferma Antonio Santopolo -. Per noi non c’è stata nessuna pescata eccezionale. Le nostre barche sono sempre quelle, una ventina tra grandi e piccole. Abbiamo solo un piccolo margine in più perchè da qualche settimana portiamo il nostro pescato direttamente al mercato di Trieste, senza passare per gli intermediari». «È per questo - aggiunge - che il nome di Grado è più in evidenza. A Marano, ad esempio, pescano più di noi pur andando nelle stesse zone, perchè hanno più barche. Ma poi il loro pesce finisce su altri mercati».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo