La nuova era di Friulia riparte dalle Pmi: «Pronti a sostenere 130 giovani imprese»
TRIESTE. «Apriamo Friulia a una dimensione aziendale che guarda alle imprese più piccole con strumenti dedicati che consentono la crescita anche in un momento di difficoltà per l’accesso al credito»: questa la strategia su cui si articolerà, nel triennio 2019-2022, l’attività di Friulia, la Finanziaria regionale. Finisce l’era delle partecipazioni dirette e si apre una nuova fase di sostegno a start up e micro imprese.
È stata la presidente della Spa, Federica Seganti, a illustrare, nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, i progetti di Friulia, «formulati – ha premesso Seganti – sulla base degli indirizzi di gestione condivisi con la Regione e adottati dall’assemblea degli azionisti. In primo luogo – ha proseguito la presidente di Friulia – intendiamo aprirci alle imprese più piccole, arrivando anche a quelle individuali, modulando gli strumenti in base alla loro dimensione, in modo da favorirne la crescita e agevolando il percorso che li può portare a ottenere i finanziamenti necessari al loro sviluppo. In seconda battuta – ha continuato – utilizzeremo nuovi strumenti finanziari».
«Il nostro obiettivo – ha detto ancora Seganti – è di aggiungere una settantina di piccole e medie imprese al nostro portafoglio, che attualmente di imprese ne ha una sessantina, e concorrere all’erogazione di finanziamenti a favore di oltre 130 giovani imprese, servendoci degli strumenti di finanza agevolata, come i minibond, le liquidity facility e le tranched cover. I nuovo strumenti – ha spiegato Seganti – sono rivolti a imprese sane, con un buon mercato e con bravi imprenditori che vogliono crescere».
Strumenti rivolti a micro imprese che non riescono ad avere un dialogo con gli istituti di credito perché l’imprenditore è concentrato sulla produzione: «Noi vogliamo supportarli ed affiancarli in questa fase per consentire loro di crescere ulteriormente».
Sul piano pratico, i minibond rappresentano una fonte alternativa e complementare ai finanziamenti bancari. Sono pensati per garantire stabilità alla provvista finanziaria per le piccole e medie imprese e possono essere emessi anche da quelle non quotate, oltre che da spa e srl, e sottoscritti da Friulia insieme ad altri investitori istituzionali. Possono garantire una raccolta a servizio dello sviluppo del capitale circolante o per il sostegno della realizzazione di investimenti o, infine, anche per il rilancio aziendale.
Le tranched cover e le liquidity facility sono strumenti di supporto a micro e piccole imprese, volti ad agevolare l’accesso al credito ad aziende di recente costituzione e difficilmente finanziabili per la scarsa storicità bancaria. Le misure permettono di rafforzare le piccole e medie imprese, usufruendo di finanziamenti delle banche a tassi agevolati e di interventi in capitale pensati per le start up innovative. Per sostenere questo progetto, Seganti ha parlato di una disponibilità di Friulia di 90 milioni, ai quali devono aggiungersi, nel tempo, rientri «già programmati da altre operazioni».
Attualmente Friulia può contare su un patrimonio che ammonta a 640 milioni di euro. Il piano prevede inoltre un continuo e attento controllo dei costi di gestione che, grazie all’ottimizzazione dei processi e alla valorizzazione delle professionalità, hanno consentito di ridurre i costi, a giugno 2019, del 3, 6% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Fedriga ha espresso «grande apprezzamento per le scelte fatte dalla nuova governance, che sta rivolgendo la sua attenzione su quelle micro imprese che sono poi l’ossatura del tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia. Nella legge di assestamento– ha aggiunto il presidente della Regione – individueremo nuove risorse da mettere a disposizione di Friulia perché consideriamo questa spa un elemento fondamentale per la futura crescita delle imprese del territorio». –
Riproduzione riservata © Il Piccolo