La nuova app anti-bullismo viaggia da Trieste a Gorizia

YouPol operativa nel capoluogo isontino da martedì. Già attiva sotto San Giusto Permette di inviare segnalazioni direttamente alle questure con lo smartphone
Un'immagine simbolo del bullismo
Un'immagine simbolo del bullismo

GORIZIA. Si chiama YouPol ed è la app della polizia di Stato che consente di inviare segnalazioni alla sala operativa della questura su episodi di bullismo o sul traffico di stupefacenti. A Trieste è attiva da un paio di mesi e a Gorizia sbarcherà la prossima settimana.

Alla base di YouPol c’è l’idea che le app sono ormai il pane quotidiano dei ragazzi. E se la connessione mobile ha spesso spinto i giovani a prevaricare i coetanei più deboli, la rete può anche diventare il mezzo per difenderli. Dopo la sperimentazione a Roma, Milano e Catania, a febbraio l’app è arrivata nei capoluoghi regionali e ora comincia a diffondersi nei capoluoghi di provincia. L’app ha lo scopo di permettere a tutti, giovani e adulti, di interagire direttamente con la polizia. Con l’app si potranno denunciare fatti di cui si è testimoni diretti (anche mediante foto o brevi video acquisiti sul proprio dispositivo) o segnalare notizie di cui si è venuti a conoscenza (link, pagine web, ricezione messaggi, informazioni orali).

Un clic per dare l’allarme con l’applicazione You Pol
05/09/2015 Berlino. 55 IFA Fiera dell' Elettronica di consumo. Nella foto Huawei Mate S smartphone


L’applicazione è scaricabile su tutti gli smartphone e tablet che utilizzano Android e iOs accedendo alle piattaforme Apple Store e Play Store e consente di interagire con la polizia inviando immagini o segnalazioni scritte direttamente alle questure. L’utente ha anche la possibilità di effettuare una chiamata di emergenza alla sala operativa della provincia nella quale si trova, utilizzando un pulsante ben visibile di colore rosso. Il nuovo strumento digitale sostituirà l’ormai obsoleto sistema basato sugli sms.

«Non esiste una società libera quando a prevalere è la violenza. Abbiamo cercato di creare uno strumento facile e amichevole per cercare di coinvolgervi il più possibile», aveva detto il ministro dell’Interno Marco Minniti alla presentazione di fronte a una scuola di Roma, sottolineando però che lo scopo non è quello di «creare ragazzi spioni, ma cittadini consapevoli e partecipi del sistema sicurezza».

In Fvg uno studente su due vittima di cyberbullismo


A Trieste per il momento sono state soltanto una ventina le segnalazioni. «È uno strumento che deve ancora affermarsi», spiega il comandante della Squadra Volante di Trieste Davide D’Auria che però considera già YouPol fondamentale perché permette al cittadino di segnalare (in forma anche anonima) situazioni che altrimenti non denuncerebbe. Non si tratta però di delazione tengono a precisare le forze dell’ordine. E infatti il commissario D’Auria sottolinea: «Per noi sono segnalazioni che servono da spunto. Devono esserci poi dei riscontri oggettivi. La segnalazione singola viene confrontata con altre. Se, per esempio, da una scuola ci arrivano 30 segnalazioni di spaccio, significa che c è una situazione di disagio da monitorare e bisogna intervenire, ma, ripeto, ci vuole un approfondimento: ci vogliono riscontri».

Il programma del Viminale è che l’app sia disponibile in tutta Italia a partire da agosto. A Gorizia il servizio sarà operativo da martedì. «Stiamo cercando di svecchiare le procedure e di metterci al passo con i tempi», confermano dalla questura isontina.

You Pol: a Trieste la app della polizia per segnalare i reati
Un poliziotto in servizio


Nel corso della presentazione di YouPol il ministro Minniti aveva invitato i giovani a non voltarsi dall’altra parte. L’applicazione per smartphone e tablet non è stata pensata per creare eroi, ma per risvegliare le persone che vogliono migliorare la società in cui vivono: «Si tratta di un’app amica che può aiutare i giovani nei momenti di difficoltà. È uno strumento, consono alle nuove generazioni, che permetterà di lanciare il segnale in caso ci si trovi di fronte a episodi di bullismo o di spaccio di droga», le parole di Minniti.

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