La nonna fa da ostetrica. Nasce in casa

Il piccolo Erik è venuto alla luce senza attendere l’arrivo del 118 che ha fornito consigli al telefono
Il piccolo Erik nato con l’aiuto della nonna a Gropada
Il piccolo Erik nato con l’aiuto della nonna a Gropada

TRIESTE Non ha voluto - diciamo così - aspettare il medico per venire al mondo il bebè nato ieri verso le 11 a Gropada, sul Carso triestino. Tanta “fretta” di nascere che il personale del Sistema 118 ha dovuto impartire al telefono istruzioni all’imminente nonna, che gli ha fatto da ostetrica. Il tutto mentre sul luogo si dirigeva in tutta fretta un'ambulanza che, fortunatamente, aveva anche il medico a bordo.

Tutto comunque si è risolto per il meglio: Erik, bel maschietto, è venuto alla luce tre minuti prima dell’arrivo dei paramedici, con il solo aiuto materiale della suocera della puerpera, piuttosto giovane d’età. La nuora, trentenne, della Repubblica ceca, non aveva avuto chiare avvisaglie dell’imminenza così stringente del parto. Non era stata così in grado di avvertire i medici in tempo né, tantomeno, di recarsi in ospedale: solo una breve telefonato al futuro papà Stefano. «La signora - hanno commentato alla fine della vicenda al centralino del Servizio 118 riferendosi all’improvvisata levatrice - ha dimostrato molta calma, e così è stato per la partoriente».

Apprezzamento del resto reciproco: anche se - celiavano ieri pomeriggio i colleghi dell’”istruttore”, al bambino non è stato dato quello dell'operatore del Sistema 118 che ha teleguidato il parto.

Tutto è iniziato ieri mattina: nella casa di Gropada abitata dalla neomamma, oltre a lei si trovava solo la suocera. Le doglie che annunciavano l’imminenza del parto sono iniziate totalmente inaspettate. «La data prefigurata - ha spiegato poi l’emozionato e orgoglioso papà - era a metà febbraio». Così è sfumata la possibilità di recarsi in ospedale per fare nascere il bambino: non c’era più tempo.

Le due donne hanno chiamato il Numero d’emergenza 118 per chiedere il trasporto d’urgenza e assistenza medica, oltre al futuro padre. Ma la località carsica, piuttosto decentrata, complicava la situazione. L’operatore ha subito dirottato verso Gropada un’ambulanza che, fortuitamente, in questi giorni ha a bordo oltre all’usuale personale specializzato anche un medico.

Ma il tempo stringeva, eccome. In pratica, non vi era alcun margine per attendere il dottore senza attuare nel frattempo un intervento “fai da te”, almeno per tamponare l’emergenza. Così dalla Centrale 118 si è iniziato a istruire la futura, anzi imminente nonna, su come fare nascere il bambino. Alternandosi tra il telefono e il grembo della nuora, la donna è riuscita a restare calma ed efficiente, aiutando la partoriente alle prese con i dolori del parto. Dall’altra parte del filo, anche se la tecnologia ha invero soppiantato l’espressione, il centralinista ha chiamato degli esperti che si sono prodigati a dare i consigli e a seguire le manovre dell’improvvisata levatrice.

Che sono riuscite perfettamente. Alla luce è infine venuto un bel maschietto, sano, tre minuti appena prima che ambulanza e medico arrivassero, accolte da Stefano giunto nel frattempo, per completare le procedure mediche del caso e accertarsi della salute del piccolo. Era da circa 50 anni che non nasceva un bebè in casa a Gropada. Poi il ricovero per accertamenti di routine all’ospedale infantile Burlo Garofolo, questa volta senza sirene spiegate.

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