La necropoli dei guerrieri nascosta nel querceto

La scoperta nell’entroterra di Spalato. Gli archeologi fanno risalire il sito al V o VI secolo dopo Cristo, epoca di conflitti con gli invasori ostrogoti

SPALATO. La Dalmazia non finisce mai di stupire in materia di scoperte archeologiche. L'ultima in ordine di tempo ha riguardato il cuore della regione adriatica, nell'entroterra di Spalato, a poca distanza dalla cittadina di Drnis, in località Bracevic. Qui gli archeologi del Dipartimento di conservazione di Traù, guidato da Miroslav Katic, hanno scoperto una necropoli del quinto o sesto secolo dopo Cristo, dislocata nel bel mezzo di un querceto. Un mucchio di pietre bene allineate intorno all'apertura del sepolcro; e all'interno numerose ossa umane.

 

 

Non che gli abitanti del posto non conoscessero il sito, ma nessuno di loro aveva mai pensato di rivolgersi alle autorità per avvertire gli esperti che in quel bosco c'era qualcosa di davvero speciale. «Ci siamo addentrati nella necropoli - ha rilevato l'archeologo Katic - e abbiamo rinvenuto numerosi scheletri o, in altri casi, porzioni di scheletri. Molte ossa presentavano i tipici segni di colpi inferti da spade, lance o mazze. Insomma, si tratta di soldati uccisi in combattimento e sepolti alle spalle dell'antichissima Spalato, un'area come noto segnata nei tempi antichi da battaglie e invasioni».

Ad appena una quindicina di metri più in là gli archeologi dalmati sono riusciti a riportare alla luce anche un sarcofago dell'antica Roma, contornato da altre pietre di forma regolare, a testimoniare la presenza di luoghi di sepoltura di epoca antica.

 

 

Secondo il parere degli esperti, il sito archeologico potrebbe essere stato originato circa una quindicina di secoli fa dalla decisione di cacciare gi invasori ostrogoti da Salona, presa dall'imperatore Giustiniano I il Grande (482-565 d.C.). Ne scrisse anche lo storico bizantino Procopio da Cesarea, rilevando che all'epoca i territori attorno alla città di Diocleziano - Spalato appunto - furono insanguinati da terribili scontri.

Il conflitto tra ostrogoti e bizantini provocò numerosi morti ed è dunque probabile che alcune delle vittime siano state inumate proprio nel querceto di Bracevic.

A pochi metri dal sarcofago ci sono inoltre due enormi croci di pietra, risalenti - ha detto Katic - al XVI o XVII secolo. Questi simboli del Cristianesimo si trovano in un lotto privato, di proprietà di due abitanti del posto, Dane Nakic e Frane Odak, che hanno permesso con entusiasmo che gli esperti studiassero le due croci.

Le prime conclusioni cui sono giunti gli studiosi stanno a indicare che i due manufatti sono stati costruiti all’epoca della guerra tra la Serenissima e l'Impero Ottomano, nel XVII secolo (Guerra di Candia), quando la Dalmazia fu interessata da una massiccia ondata migratoria. Fu allora che gli antenati degli attuali residenti croati della regione arrivarono in queste aree.

L’intero sito archeologico è stato naturalmente sigillato e nel periodo a venire sarà oggetto di studio quale prezioso ricordo di quanto avveniva circa 1.500 anni orsono. Accanto a questa area peraltro è in via di restauro la chiesa di San Michele, in stile gotico e risalente al XIV secolo: l’operazione viene effettuata a cura del ministero croato della Cultura e del comune di Much, alle spalle di Spalato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo