La Nasa su Marte con un software Esteco
La potenziale conquista di Marte da parte della Nasa si avvale anche di un piccolo pezzo di Trieste. È il software "modeFrontier", elaborato dalla casa produttrice Esteco, che ha base nell'Area science park di Trieste. Il programma viene utilizzato nella missione "Hawaii Space Exploration Analog and Simulation V" (Hi-Seas V) per «sviluppare e migliorare la performance dei modelli sistemici per l'uso efficiente delle risorse», fa sapere l'azienda. In pratica, per ridurre al minimo l'ingombro che attrezzature, cibo, effetti personali e rifiuti possono creare durante una missione spaziale. Hi-Seas è un progetto di ricerca finanziato dalla Nasa, e mira a individuare quali devono essere le caratteristiche individuali e di gruppo durante le missioni per l'esplorazione spaziale di lungo termine. Hi-Seas V è una missione di simulazione di isolamento iniziata nel gennaio scorso e destinata a chiudersi in agosto: per otto mesi sei ricercatori studieranno l'ipotetico comportamento umano su Marte, e per farlo vivranno in una cupola geodetica nell'ambiente solitario del vulcano Mauna Loa sull'Isola grande delle Hawaii. I ricercatori vivranno tutti i disagi di una vera e propria missione marziana, compreso il ritardo comunicativo di 20 minuti e l'autosufficienza parziale. Lo scopo, spiega la Esteco, è «affrontare e trovare contromisure al rischio del calo di performance del gruppo dovuto alle dinamiche di interazione, cooperazione, comunicazione e adattamento psicologico che a volte si rivelano inadeguate». Ansley Barnard è ingegnere responsabile del monitoraggio dei sistemi di supporto vitale durante la missione, e spiega: «Durante una missione spaziale, il team di astronauti è molto limitato in termini di quel che può portare a bordo. Ogni oggetto portato sul razzo deve essere efficiente in termini di peso e dimensioni - questo riguarda anche il cibo, l'acqua, i materiali per la ricerca e gli effetti personali. Quando si viaggia lontano, naturalmente servono più risorse e bisogna bruciare più carburante - questo rende l'ottimizzazione delle risorse ancora più complesso». Il programma sviluppato a Trieste serve proprio a questo scopo: «Gli strumenti per la modellazione parametrica e per l'ottimizzazione come modeFrontier possono aiutarci nel modellare i sistemi. Quei cambiamenti devono poi essere implementati tramite l'azione umana». La prossima missione Hi-Seas inizierà a gennaio 2018. (g.tom.)
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