La “mula” Matilde in corsa per Miss Italia
TRIESTE. Alta 1,70m, 19 anni, occhi e capelli castani, carnagione olivastra. Trieste punterà tutto su una fresca bellezza inequivocabilmente mediterranea per cercare di sbancare Miss Italia. A rappresentare il capoluogo giuliano allo storico concorso nazionale di Montecatini Terme in programma su Rai1 domani e lunedì l’affascinante Matilde Biagini, la “numero 038”, Miss Wella Professional Fvg, studentessa iscritta alla Facoltà di Economia e Gestione aziendale. Amante dei cavalli e del canto, la giovane universitaria residente a Barcola culla un sogno: entrare in un'accademia di recitazione e dedicarsi alla moda. Intanto da tre anni prende lezioni di canto, un’altra sua grande passione. Nella speranza tra pochi giorni di poter eguagliare il risultato raccolto nel 1984 da Susanna Huckstep, prima e unica rappresentante triestina ad essere incoronata la più bella d'Italia
Matilde, cosa spinge una ragazza a voler diventare Miss Italia?
Il mio desiderio di partecipare a Miss Italia è nato dalla voglia di mettermi in gioco e scoprire un mondo con cui non ero mai venuta a contatto e che mi attrae molto.
Nella vita di oggi quanto conta la bellezza?
La bellezza è una qualità che non ha mai provocato indifferenza, nonostante i canoni siano cambiati nel corso del tempo. Una bella donna, anche soltanto camminando per strada, ha sempre catturato gli sguardi e fatto voltare numerose teste dei passanti. Sul quanto "conti" penso sia qualcosa che vari a seconda delle situazioni e del lavoro che una donna può svolgere.
Cos'è per te la bellezza?
E' l'armonia che ogni ragazza trova con se stessa, un equilibrio fra corpo e mente. Inoltre, sono pienamente convinta che la sola bellezza fisica sia incompleta ed insipida, deve venir accompagnata dalla bellezza interiore, da ciò che la persona di per sè esprime e trasmette agli altri.
Tu, Matilde, ti senti bella?
No, non mi sento bella. Quando mi guardo allo specchio non trovo alcun aggettivo per descrivermi, mi sento me stessa e non voglio assegnarmi alcun connotato, perché lo vedo limitante. Ma questo criterio non lo applico solo a me stessa, bensì ad ogni persona che incontro: giudicare è facile, ma facilità spesso è sintomo di superficialità.
Perché credi di essere arrivata in finale?
Penso e spero per il fatto che nel poco tempo in cui sono stata davanti alla giuria sia riuscita a raccontare una parte di me, a trasmettere un qualcosa di positivo che sia potuto rimanere impresso e che non abbia suscitato indifferenza.
Genitori e amici come stanno vivendo questa tua partecipazione?
I miei genitori mi sostengono e supportano sempre. Sono contenti, sanno che il tutto suscita in me grande entusiasmo, l'ho presa soprattutto come un'esperienza di vita per crescere e mettermi a confronto con un ambiente nuovo.
Cosa saresti disposta a fare per diventare Miss Italia?
Sono disposta semplicemente ad essere me stessa. Penso che ognuno di noi possa sempre migliorare, ma la base, il suo modo di essere più intrinseco, non debba mai andar perso.
Il tuo obbiettivo minimo in questo concorso?
Mettermi in gioco e almeno assaporare un po' il mondo dello spettacolo: cose che in questi giorni a Montecatini, vada come vada, penso di aver già raggiunto.
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