La moda dell’Escape room spopola e diventa business
Salgono a cinque in città le stanze-labirinto ispirate a temi fantastici o polizieschi Tremila partecipanti in 2 anni. E c’è chi, dopo aver giocato, diventa imprenditore

Tutti pazzi per l’Escape Room, la stanza-labirinto piena di tranelli e indovinelli da risolvere insieme a un gruppo di amici per riuscire a scappare dalla stanza di un hotel infestato dai fantasma o da una prigione di massima sicurezza. Sono oltre 3mila i triestini che negli ultimi due anni si sono messi alla prova. Tanto che le esperienze “avventurose” hanno finito per moltiplicarsi. Al momento sono tre le Escape Room attive in città per un totale di cinque stanze con ambientazioni diverse.
La Grande Fuga, la più longeva, avviata nel 2015 da Alessandro Vigini e Vesna Vojska, ha tre proposte tra le quali scegliere: la “Base terroristica”, “Alice nel Paese degli indovinelli” e “Prigione di alta sicurezza”. «Negli ultimi due anni abbiamo visto oltre 2mila team con una media di quattro giocatori - racconta Vigini -. Quasi tutti triestini, qualcuno anche dalla vicina Slovenia e qualche turista di passaggio, anche grazie alle recensioni che le persone hanno lasciato su Tripadvisor. Spesso sono gruppi di amici, ma anche team di grandi aziende del territorio. E c’è anche chi sceglie questo intrattenimento per l’addio al nubilato o celibato e per feste di compleanno. Di solito chi arriva affronta l’avventura con due tipi di spirito: c’è chi vuole segnare il tempo migliore, e chi invece punta meno alla competizione e più al divertimento. Fa piacere comunque sapere che molti sono tornati dopo aver provato la prima volta. Ultimamente abbiamo ceduto la gestione e ci siamo inventati un’idea nuova, il gioco in scatola ispirato all’Escape Room, che si può ricreare stando a casa e si chiama Escapoly».
Due mesi fa Vigini ha passato l’attività a un ragazzo, Daniele Dionis, che si è appassionato di Escape proprio dopo avervi giocato. «Ho pensato fosse un ottimo investimento e ho deciso di subentrare - spiega -. Sono soddisfatto e finora ho accolto già 130 gruppi». È a tema CSI Trieste invece l’Escape Room creata da Alessandro Veri e Marco Rasman. «Abbiamo aperto a metà gennaio - dicono -. I partecipanti sono tanti, quasi sempre triestini, con una media dai 25 ai 30 gruppi al mese, e per ogni squadra ci sono 5 o 6 partecipanti. Il tema per noi è un omicidio da risolvere, con tanto di figuranti reali. La particolarità della nostra Escape è che tutto viene ripreso dalle telecamere e alla fine dell’esperienza viene montato subito un video in formato “reality”, come fosse una vera e propria puntata del telefilm, dove i giocatori si trovano ad essere i protagonisti. È una formula che piace davvero tanto e abbiamo avuto non solo amici e colleghi ma anche scolaresche. Il format che ci siamo inventati inoltre è unico, tanto che ci hanno chiesto di esportarlo e al momento lo abbiamo venduto in Spagna e Austria. Alla luce del successo registrato a Trieste tra l’altro - proseguono - a ottobre uscirà il secondo episodio di CSI con una nuova stanza, e in futuro ne arriverà pure un terzo. Sono tutte trame uniche, che ci siamo inventati in autonomia».
È stata inaugurata due settimane fa invece Escape Room Challenge, di Niccolò Zamborlini e Manuel Aiello. «La nostra è ambientata in un hotel infestato da un fantasma - anticipano -. In quindici giorni abbiamo fatto divertire già un centinaio di persone. Abbiamo esplorato altre situazioni simili in diverse città, per offrire qualcosa di speciale, la nostra si distingue dalle altre per un’ambientazione teatrale, che sta suscitando curiosità e che piace molto. Le persone sono introdotte subito nella storia, in modo immediato. È presente anche un attore. Anche qui tanti gruppi di amici e molti team building, colleghi che in modo ludico e simpatico rafforzano lo spirito di squadra».
Ogni Escape ha il proprio sito e la pagina Facebook dove vengono pubblicate le foto dei partecipanti alla fine del gioco. Tutte spiegano brevemente agli utenti in cosa consiste l’avventura. «In poche parole - si legge per esempio sull’home page della Grande fuga -, vivrete qui un’esperienza travolgente e misteriosa che rimarrà nella mente per molto tempo, con scenografie originali e accattivanti e fantastiche missioni da portare a termine. Sembra una normalissima stanza in realtà è un puzzle di mistero che permette di vivere delle reali esperienze di avventura, pensate per coloro che amano le sfide, che vogliono investigare e che hanno delle ottime capacità di osservazione. Misteri, indovinelli, gadget e trucchi mentali - si legge ancora online - sono alla base di questa grande occasione di divertimento e avventura (adatta per famiglie, amici, aziende, coppie e bambini). Tu e la tua squadra sarete sfidati a risolvere una missione».
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