«La mia azienda è in difficoltà, ma i 600 euro li lascio ad altri: sono più utili a medici e infermieri»

Fuggito dal Kosovo nel 1998, il titolare della V.S. Costruzioni di Trieste ora è in stallo. Ma allo Stato chiede solo di poter tornare a lavorare 

TRIESTE. Ci sono alcune piccole aziende, come la V.S. Costruzioni Srl di Shira Shpetim, imprenditore edile 39enne, costrette a rimanere ferme. NeLa ditta è attualmente composta da due persone, ma fino a pochi giorni fa erano tre: il rischio di contagio ha bloccato le attività e un addetto è a casa ora. «La mia idea - – spiega Shpetim – è quella di non fare richiesta per il bonus da 600 euro per i lavoratori autonomi e le partite Iva. Credo che potrebbero essere più utili se destinati ad infermieri, medici o forze dell'ordine».

L’imprenditore vive e lavora a Trieste, dov'è arrivato partendo da Drenic, in Kosovo, parecchi anni fa. Era il 1998 e lui non aveva ancora compiuto la maggior età: si iscrisse ad un corso Enaip per imparare a lavorare con la vetroresina, una plastica che viene consolidata grazie all'impiego di vetro. Subito dopo però, per questioni di salute, Shira Shpetim decise di lavorare semplicemente come manovale nell'edilizia. «Dal 2014 ho la mia piccola azienda – racconta – e, prima di questo fermo obbligato, eravamo all'opera all'interno di un condominio Ater a Udine in subappalto per una ditta locale».

Oggi, a Shpetim importa soprattutto poter ritornare attivo sul campo. «Non mi sento così bisognoso della somma – aggiunge – che è stata prevista dal decreto Cura Italia, come invece potrebbero essere altri lavoratori». Del resto la misura governativa permette di dare respiro ad alcune categorie, ma per una piccola ditta come questa rappresenta un sostegno esiguo.

«Ripartire con i lavori interrotti potrebbe essere fatto – conclude l'imprenditore kosovaro - garantendo la sicurezza di tutti: anche degli abitanti del palazzo. Ciò mi consentirebbe di chiamare di nuovo anche la terza persona con cui stavamo lavorando fino a poco fa». La V. S. Costruzioni S.r.l. è una piccola realtà edile e, in quanto tale, viene gestita in base ai diversi interventi da svolgere di volta in volta. Nei mesi di agosto e settembre dell'anno scorso, ad esempio, i componenti dell'impresa attivi erano da quattro a cinque. A distanza di quasi un anno corona virus e relativo lockdown non hanno fatto sconti purtroppo. 




 

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