La mazurka clandestina sull'ex confine di Gorizia FOTO E VIDEO

GORIZIA “Imagine there’s no countries. It isn’t hard to do”, cantava John Lennon. Ma sarebbe stato forse ben più difficile ipotizzare, per l’ex Beatles, che la sua sempiterna hit rivoluzionaria a un certo punto riguardasse la mazurka! Eppure, a Gorizia accade anche questo. Anzi, da queste parti siamo proprio speciali, perché di mazurke, per di più clandestine, in Italia ce ne sono tante ma solo da noi, ieri notte, se ne è tenuta una transfrontaliera, in vari punti del confine tra Gorizia e Nova Gorica. Una manifestazione libera, itinerante che ha appena compiuto il suo sesto compleanno (promossa dal gruppo Go Folk), e che a cavallo dell’Isonzo ha coinvolto nell’arco di tutta la serata un centinaio di persone.
Per capire di cosa stiamo parlando bisogna innanzitutto porsi in un’ottica particolare. L’organizzazione dell’evento si sviluppa infatti soprattutto su internet, dove si trovano tutte le informazioni fondamentali. In rete si rintraccia anche uno speciale “passaporto” da stampare. Sopra ci si può attaccare un particolare “bollo” che attesta la partecipazione a una delle tante mazurke clandestine in giro per il Paese. I ballerini del caso sono infatti, se vogliamo, “migranti ludici” e si spostano volentieri. Le indicazioni sul web sembrano rivolte, non per nulla, anche a chi viene da fuori (garantito, ad esempio, un posto per dormire). In città la caratterizzazione dell’evento è però anche locale. E la connotazione è tutta già nel titolo: “6° Mazurka Klandestina di Konfine. Imagine there’s no countries”.
Le danze si sono così aperte attorno alle 22 nella piazza di fronte alla stazione ferroviaria slovena di Nova Gorica, per poi svilupparsi in alcuni dei luoghi più belli della città. Una sorta di contaminazione silenziosa dei luoghi notturni, al di là delle barriere convenzionali. Dalla parte dei ballerini anche una luna complice e calante e la curiosità dei presenti, soprattutto sloveni. Il percorso, affrontato da decine di coppie, è stato piuttosto lungo. Due ore alla Transalpina, altre due sulla ciclabile slovena tra la galleria della Castagnevizza e l’incrocio del Rafut, e quindi dalle 2 alle 4 del mattino nella centralissima piazza Vittoria. Poco dopo l’ultima tappa in Castello, per godersi l’alba. «La mazurka klandestina è un evento spontaneo - racconta Daniele Scurti, uno dei partecipanti e membro di Go Folk -, e riunisce persone che hanno voglia di stare assieme e ballare, che celebrano la vita attraverso la musica, autentico linguaggio universale. Un linguaggio capace di superare ogni confine, e da questo punto di vista l’evento tra Gorizia e Nova Gorica è stato particolarmente simbolico.
Diverso da tutti gli altri, sicuro. Oltre alle mazurke da tempo si svolgono in tutto il mondo anche dei ritrovi di “Tango illegal”, con un’organizzazione che presenta più o meno le stesse caratteristiche dell’evento visto a Gorizia. Un modo per riappropriarsi dello spazio e del tempo e di scampoli di gioia che, si pensa, spettino ad ognuno. Ma se il Tango ammanta facilmente gli animi con il suo fascino seduttivo, a parlar di mazurke l’ “imagine” va soprattutto alle sagre di paese e a coppie di anziani che mai avresti mai pensato così agili. Ma come scrive un sito dedicato, in Francia, Paese da cui derivano le mazurke clandestine, le danze popolari si imparano da piccoli e si praticano spesso. Da noi non più e quindi si è pensato di riavvicinare anche i giovani a qualcosa che rischia di scomparire tra le pieghe della modernità.
Così, la mazurka clandestina si svolge di nascosto, e di notte, per godersi la festa, per non disturbare e forse per non offendere. La voce si sparge sotterranea con un tam tam che chiama a raccolta i ballerini e annuncia il luogo, l’ora del ritrovo, il nome dei suonatori. E poi ci si muove fino all’alba, in modo sempre diverso, fino a quando la città di turno non si sveglia dal torpore.
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