La maturità al liceo scientifico: «Non è nulla di così terribile»

In molti hanno “spiato” la terza prova per capire la novità delle buste a sorpresa C’è chi poi andrà all’università, ma la priorità è finire presto e preparare le vacanze
Bumbaca Gorizia 29.06.2019 Mature Scientifico © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 29.06.2019 Mature Scientifico © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Futuri medici, diplomatici o ingegneri. Comunque i talenti che dovranno fare la differenza, nel nostro Paese o all’estero, nei prossimi anni. Ci sono tanti profili diversi tra i maturandi del liceo scientifico Duca degli Abruzzi che stanno concludendo le prove orali, e, in molti casi, si ritrovano a scuola per assistere ai colloqui dei compagni in modo da arrivare più preparati al loro momento. Come nel caso dei ragazzi della 5B, attesi dopo l’esame da una vacanza di gruppo. Alice Pacorig, per esempio, che è attesa da un’estate di studio, per poi affrontare il test d’ingresso a Medicina, ma intanto è tutta concentrata sulla fatidica “busta”, «che è ciò che mi spaventa di più dell’orale», ammette. «Il mio incubo è quello di pescare uno spunto legato proprio ai miei punti deboli – racconta Alice, con ironia –. Ad alcuni compagni è andata bene, ma solitamente io non sono molto fortunata».

«I professori ci hanno dato le basi per poter superare questi ostacoli, sono fiducioso, anche se poi so già che al momento di aprire la busta la tensione si farà sentire», dice anche Dzenan Meskovic, che a settembre potrebbe studiare al Sid di Gorizia o, in alternativa, a Scienze politiche e dell’amministrazione a Trieste. Seppur ancor focalizzata sul presente, Alessia Polese racconta di essere soddisfatta del percorso che sta per chiudere e molto curiosa di sperimentare la vita universitaria: «So che sarà molto difficile, ma al tempo stesso potrò gestire i miei impegni e sforzi, e sarà stimolante». Non vede l’ora di poter pronunciare la parola «libertà» anche Simone Salvato: «L’esame sin qui è andato abbastanza bene, e devo dire che è stato come me l’aspettavo, non semplice ma nulla di terribile». —



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