La maratona di èStoria inizia con Stella

Già sistemate le tende ai Giardini, mercoledì il prologo con l’apertura della mostra “Veno Pilon: sul bordo»
Di Roberto Covaz
Bumbaca Gorizia èStoria Il secolo Cinese © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia èStoria Il secolo Cinese © Foto di Pierluigi Bumbaca

Il primo mercoledì, alle 18, alla Fondazione Carigo con la vernice della mostra “Veno Pilon: sul bordo”. L’ultimo domenica alle 20 alla Tenda Apih con il concerto “Giostra italiana”. In mezzo quattro giorni e decine e decine di riflessioni declinate in conferenze, dibattiti, spettacoli e altro ancora. Questo in sintesi la tredicesima edizione del festival internazionale èStoria organizzata dall’omonima associazione.

Consapevole che il tema scelto per questa edizione rischia di andare... fuori tema, il curatore e ideatore Adriano Ossola lancia una sfida ambiziosa: in un mondo globalizzato «è impossibile coltivare il sogno di una rinascita sia spirituale che materiale del nostro Paese? Noi nutriamo la speranza che non lo sia: ritornando a studiare e ad apprezzare innanzi tutto la nostra storia, le nostre origini. E la loro grandezza».

Per farlo ha invitato a Gorizia storici autorevoli ma soprattutto persone che hanno qualcosa da dire. A una prima analisi infatti, rispetto alle trascorse edizioni - le prime soprattutto - in questa edizione di èStoria si è riequilibrato il rapporto tra i dotti e i divulgatori. Aspetto che non piacerà agli storici di professione che guardano ai divulgatori con malcelata intolleranza.

Ecco allora che i protagonisti più “popolari” di èStoria diventano i Gian Antonio Stella (che venerdì alle 18.30 alla Tenda Erodoto ai Giardini pubblici interverrà sul tema “Patria, patrie, patrimonio” subito dopo l’inaugurazione ufficiale del festival), l’ambasciatrice dell’arte italiana nel mondo Carla Fracci, i giornalisti Ernesto Galli della Loggia, Marco Travaglio, Antonio Padellaro, per finire con i seguitissimi divulgatori televisivi Alessandro Barbero e Alberto Angela.

Il conto alla rovescia per il festival è già cominciato e la Tenda Apih già montata a Giardini fa pregustare il clima elettrizzante e coinvolgente che per qualche giorno a fine maggio sa regalare il festival. Che quest’anno conferma, snellendolo un po’, il numero dei siti dove si terranno gli incontri.

Adriano Ossola e il suo staff stanno lavorando sodo per offrire a Gorizia una platea internazionale. Curioso e stimolante il fatto che quest’anno il festival giunga alla vigila della volata finale per la corsa a sindaco di Gorizia, con un nuovo cda della Fondazione Carigo - tra gli sponsor della manifestazione su decisione del vecchio cda - ma senza la presenza della Provincia. Altrimenti il consueto palco delle autorità effettive e potenziali non sarebbe bastato ad accogliere tutti.

Sempre più ricco il programma di corredo, sempre più coinvolgente perchè rispetto al passato si sta dando molto spazio alle realtà culturali locali. Un festival, e Pordenonelegge insegna, dovrebbe essere uno stimolo per la crescita di nuovi storici o divulgatori storici. Sotto questo aspetto èStoria non ha ancora prodotto “figli”.

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