La mappa della ricchezza a Trieste: i “730” più alti a Barcola e Scorcola

I contribuenti meno abbienti si dividono tra Chiarbola, San Sergio e Servola. La fatica dei single: vantano un imponibile inferiore alla media. Le coppie senza figli sono quelle che stanno meglio
Lasorte Trieste 10/05/08 - Barcola
Lasorte Trieste 10/05/08 - Barcola

TRIESTE La mappa dei redditi, a Trieste, ricalca a grandi linee le zone residenziali e “bene” della città. I “730” più alti della media pari a 22.521 euro si registrano soprattutto a Barcola, a Scorcola, nella parte alta di Cologna e in Citta Vecchia, oltre che a Padriciano e Opicina. Quelli più bassi, anche sotto i 19 mila euro, si trovano invece nei quartieri tradizionalmente più popolari, come Chiarbola, Cimiteri, Borgo San Sergio, San Giacomo, Valmaura e Servola.

 

 

Sono tante le curiosità che emergono dallo studio del Comune. E che consentono di tratteggiare il grado di benessere socio-economico dei triestini. Una riguarda i redditi per famiglia. Ebbene, al 31 dicembre 2014 all’anagrafe risultano esserci 105.547 famiglie a Trieste. Di queste, ben 49.789 sono “unipersonali”. Single, insomma e ben 43.163 dichiarano in media un reddito imponibile di 22.340 euro. Inferiore alla media, dunque. Per dare un’idea del trend, l’ufficio statistica del Comune ha elaborato i dati ricalcolandoli con un coefficiente 1 per il capo famiglia e 0,5 per ogni altro componente.

 

 

Dallo studio emerge che stanno meglio le coppie, che possono contare su circa 24.360 euro annui, seguite dai single (22.340) e da quelle con un figlio a carico (22.260 euro). Le famiglie di 4 persone raggiungono i 20.729 euro, quelle di 5 i 17.119 euro. Ma l’analisi del Comune va ancora più nel dettaglio: osservando i dati per tipologia familiare si nota che circa 24.900 dichiaranti sono donne sole e quasi 18.250 uomini soli. Seguono per numero i coniugi e le coppie non coniugate. Il divario tra i due sessi permane anche in questo caso: i maschi hanno un reddito medio di 25.400 euro circa e le donne di 20 mila.

 

 

La stessa differenza si rileva quando si considerano i padri separati. Ma le condizioni meno favorevoli si riscontrano tra le donne sole con uno o due figli a carico: il padre con un figlio conta mediamente su 26.223 euro mentre la donna single con un bimbo non raggiunge i 18 mila euro. Dal punto di vista metodologico va detto che il reddito medio dichiarato ai fini Irpef, come è stato precisato nella conferenza stampa di ieri dell’assessore competente Michele Lobianco, rappresenta soltanto una parte dei redditi effettivamente a disposizione delle famiglie triestine.

Alcune tipologie, infatti, non sono soggette a dichiarazione, in quanto sottoposte ad altra forma di trattamento fiscale. A ciò, è stato evidenziato, si aggiungono i noti fenomeni di elusione ed evasione fiscale che naturalmente incidono sulle statistiche facendo divergere i dati reddituali presentati da quelli della ricchezza effettiva. «Nell’analisi - viene spiegato all’interno del dossier comunale - si è voluto offrire una prima immagine dei redditi a Trieste e della realtà sociale ed economica della nostra città, in un periodo caratterizzato da difficoltà economiche accentuate e diffuse. Va comunque considerato - continua la nota metodologica - che per la maggior parte della popolazione l’unità di riferimento per valutare il reale grado di benessere socio-economico non è il singolo individuo ma il nucleo familiare di appartenenza, come effettivamente emerso, nel quale spesso si combinano in modo variabile redditi percepiti da due o più persone».

I dati, conclude il Comune, «forniscono una sola dimensione della ricchezza personale, non contenendo informazioni approfondite sul patrimonio mobiliare e immobiliare». (g.s.)

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