La madre del killer: "Non credevo che mio figlio potesse fare una cosa del genere"

TRIESTE «Tre famiglie distrutte: non ho parole perchè nessuna parola può confortare un genitore quando perde un figlio», così Betania, la madre di Alejandro Augusto Stephan Meran, il giovane domenicano accusato di omicidio plurimo per aver ucciso due agenti di polizia nella Questura di Trieste.

Lo ha detto al Giornale Radio Rai, chiedendo perdono per quanto commesso dal figlio e sottolineando che aveva segnalato più volte ai servizi sociali lo stato di salute mentale del figlio. Tra le lacrime la donna ha aggiunto: «Non credevo che mio figlio potesse fare una cosa del genere».
La sera prima della sparatoria in Questura l'indagato diceva alla madre che «non riusciva a dormire. Sentiva delle voci, che lo stavano perseguitando e lo volevano ammazzare. Cercavo di calmarlo dicendogli di stare tranquillo, di dormire e che sarebbe passato. E mi diceva: mamma non senti la voce? Non lo vedi? Mi vuole uccidere». La donna ha anche sottolineato che il giovane «era in cura in Germania prima che arrivassimo in Italia».
Anche lei si trovava sul posto ieri quando è avvenuta la sparatoria. «Non ho fatto in tempo a uscire dalla macchina, perché sentivo gli spari e mi dicevano di mettermi giù. Sentivo mio figlio che urlava e vedevo la polizia e le sirene e sentivo gli spari», dice la donna. A chi le ha chiesto se ha visto suo figlio all'esterno della Questura mentre sparava ha risposto: «Ho visto mio figlio, ma mi dicevano di stare giù...». Infine ha rivolto un appello: «Voglio vedere mio figlio».

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