La macelleria Prunk da Corgnale in Barriera

Da aprile aprirà a Trieste il primo negozio di generi alimentari sloveno doc. Diventerà anche una vetrina dei prodotti tipici locali

Ricordate gli anni della "Jugo", delle prime spese oltreconfine, di quel «pezzetto di carne» dichiarato alla dogana che poteva andare dalla bistecca di roastbeef da due etti al filetto da 10 chili? Su quel micro-traffico di frontiera che chiamare contrabbando sarebbe a dir poco eccessivo si è creata tutta una letteratura, sono fioriti gli aneddoti, è stata persino scritta una canzone di successo ("Finanziere" di Tony Damiani, con l'irresistibile difesa della moglie triestina pettoruta davanti al finanziere sospettoso, «qua xe tuta roba mia no xe niente de contrabando»).

Bene, a conferma che la storia viaggia più velocemente di qualsiasi ricordo, adesso a sbarcare di qua sono proprio quei venditori che per decenni hanno contribuito a calmierare il costo medio della spesa delle famiglie triestine.

Entro aprile aprirà in Barriera, al posto delle originarie "Le Carni", chiuse da anni, la prima macelleria di proprietà slovena. Merito del vulcanico Marko Prunk di Lokev, Corgnale, uno dei venditori di carne-macellai più noti e frequentati dai nostri concittadini.

Adesso la nuova sfida, non meno allettante. «Sarà un investimento da 500mila euro - racconta Prunk in italiano ineccepibile - per trasformare quel posto veramente nella più bella macelleria di Trieste. Arredi, frigoriferi, tutto sarà realizzato e messo in opera ex novo, con l'uso anche di un legno speciale. Mio figlio Andrea sarà il direttore del negozio che si avvarrà delle prestazioni di circa 7-8 dipendenti».

Non servirà più attraversare l'ex linea di demarcazione, allora? Prunk ammette che i prezzi saranno leggermente ritoccatio all'insù, ma in fondo il trasporto comporta esborsi maggiori, «e comunque per i più anziani che non hanno la possibilità di venire su a Lokev sarà tanto di guadagnato».

L'idea finale è comunque quella di fare della struttura di Barriera una vera showroom dei prodotti tipici sloveni. «Oltre alla carne - anticipa Prunk - vogliamo vendere prodotti naturali come il miele o i propoli, pasta come quella del triestino di Sesana Barone, dolci, pane e tutto quanto possa prevedere la licenza»

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