La lunga attesa delle pensiline al nuovo terminal bus in stazione

Clear Channel è la società che per contratto deve provvedere. Vertice con il Comune il 10 settembre
Lasorte Trieste 26/08/19 - Piazza Liberta', Capolinea Autobus
Lasorte Trieste 26/08/19 - Piazza Liberta', Capolinea Autobus

TRIESTE I marciapiedi ci sono. La segnaletica orizzontale c’è. Le paline, che riportano gli orari dei bus, ci sono. I mezzi di Trieste Trasporti stazionano regolarmente nei 9 freschi stalli disegnati dal Comune. Ma allora cosa manca al nuovo terminal di trasporto pubblico in piazza Libertà per essere all’altezza di un civile luogo dove l’utente può attendere il mezzo che lo porterà a destinazione? Non occorre un esperto di logistica per replicare al quesito: mancano le pensiline. Un’assenza non dappoco per un’area di servizio inaugurata meno di un mese fa, dove approdano 9 linee che vanno in centro, in periferia, in altipiano, alla Wärtsilä, all’Area di ricerca. Un’area collocata di fianco alla Stazione ferroviaria centrale e al Silos dove vanno/vengono i pullman.

Trieste, inaugurato il nuovo terminal dei bus


Arrivano viaggiatori, pendolari, turisti, anziani, bambini. In agosto, a parte la porzione ombreggiata verso la Tripcovich (fino a quando resterà in vita e non sarà sostituita da Sissi), il sole picchia implacabile. Non è difficile pensare cosa accadrà, procedendo verso l’autunno, con il peggiorare del meteo e con il soffiare della bora.

Scatta in piazza Libertà la “rivoluzione” dei bus a Trieste


Di chi è la responsabilità di queste italianissime incongruenze? Non è di Trieste Trasporti, competente per il servizio. Non è del Comune, che sta facendo le opere di sua pertinenza nel quadro del lifting necessario a rinfrescare uno dei siti cittadini meno accoglienti. Ma chi deve piazzare le pensiline, per le quali sono già pronte le pedane sui tre lunghi marciapiedi? Si chiama Clear Channel il gruppo britannico, che ha tre sedi in Italia (Roma, Milano, Padova) e con il quale molti anni fa venne firmato un contratto per la gestione delle infrastrutture collegate al tpl. Contratto che venne firmato con Amt, che anticamente fungeva da holding di controllo di Trieste Trasporti e che si era tenuta la competenza infrastrutturale, ma che giace in liquidazione da tempo immemorabile. Clear Channel si occupa di pensiline e paline in cambio degli introiti pubblicitari prodotti dai gabbiotti, dove l’utenza cerca riparo dalle caldane e dalle intemperie. Attuale amministratore delegato dell’azienda è Alberto Dinoi, manager che frequentemente si è rapportato con Trieste.

Ma nel nuovo scalo-bus le pensiline fanno cucù. Esiste un obiettivo problema di interlocuzione a livello amministrativo: se Amt è in liquidazione, se Comune e Trieste Trasporti non hanno competenza diretta sul tema, Clear Channel con chi può confrontarsi? Al momento, in maniera provvisoria, il dossier è all’attenzione di Esatto, che però attende indicazioni dall’azionista Comune. E il Comune prende l’iniziativa, convocando una riunione per martedì 10 settembre, che dovrebbe essere presieduta dall’assessore alle partecipate Francesca De Santis. Giulio Bernetti, capo-area di urbanistica-mobilità-economia, rammenta che c’è un elenco di una trentina di pensiline, da posare in vari luoghi della città, in attesa di essere onorato da Clear Channel. In passato si era pensato a rifare una società, aperta ai Comuni del territorio, per affrontare in modo coordinato i temi della mobilità. Ma la stessa Trieste Trasporti sarebbe incline a occuparsi in diretta del fascicolo infrastrutture, per evidente connessione con l’attività svolta.—


 

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