La lunga agonia di Adria Airways aerei ancora a terra. I partner se ne vanno
LUBIANA. Una lunga e dolorosa agonia. È quella di Adria Airways, la compagnia aerea slovena oramai sull’orlo del fallimento. Cinquecento dipendenti e una flotta composta da venti aeromobili, Adria Airways è rimasta a terra per 5 giorni e ora ha tempo fino al prossimo 2 ottobre per rimettersi in sesto dal punto di vista finanziario e presentare un piano di ristrutturazione approvato. Lo ha deciso l'agenzia dell'aviazione slovena. Se ciò non avverrà, sarà ritirata la licenza operativa. E non saranno fatte ulteriori eccezioni. Intanto la compagnia ha comunicato che neppure oggi si volerà, fatta eccezione per il collegamento serale tra Lubiana e Francoforte. Domani nel pomeriggio potrebbero riprendere i voli su Vienna, Monaco, Zurigo e Tirana, ma Adria Airways nel suo sito se riporta il numero dei voli non ha ancora fornito l’orario di partenza degli stessi.
In Slovenia oramai non si nutrono più speranze per salvare la storica compagnia aerea nata nel 1961, ai tempi della Federativa, con il nome di Inex Adria. E i partner di Adria Airways cercano di correre ai ripari. È il caso delle Poste della Slovenia. «Con Adria Airways - spiega il direttore dei rapporti internazionali Marjan Osvald al Dnevnik di Lubiana - trasportiamo in Europa tutti i nostri pacchi postali e le lettere e dagli aeroporti dove atterrano i suoi aerei il tutto viene instradato anche su voli internazionali». «Il fallimento della compagnia - precisa il direttore - è un fatto che attendiamo da tempo per questo ci siamo adeguatamente preparati». Poste della Slovenia ha così instradato la sua “merce” sui vettori delle altre compagnie aeree operative all’aeroporto Jože Pučnik di Brnik-Lubiana mentre parte di essa è stata instrada via aeroporto di Zagabria. La “fetta” postale fin qui veicolata attraverso gli aeromobili di Adria Airways non era di grande rilevanza, comunque nel 2018 gli aerei della compagnia slovena hanno trasportato per le Poste 1.510 tonnellate di merce.
In grande allarme invece gli industriali sloveni. Il direttore dell’Assindustria slovena per il traffico, Robert Sever ha affermato che il ruolo più significativo di Adria Airways è quello di assicurare contatti economici. «Difficilmente mi immagino - ha dichiarato Sever - nel mondo del libero scambio di poter operare da un punto di vista commerciale senza i collegamenti aerei chiave». «Già adesso - ha aggiunto - Lubiana è una capitale che ha scarsi collegamenti con le principali città di affari europee e mondiali per cui saremo in grave sofferenza se Adria Airways rimarrà a terra, almeno fino a quando non sarà trovata un’alternativa». Chi si gioca una grossa fetta di mercato con il fallimento della compagnia aerea slovena sono gli albergatori e gli operatori turistici del Paese e soprattutto della capitale. Qui si è lavorato a fondo per creare un turismo congressuale da sviluppare nella stagione autunnale, invernale e primaverile e la mancanza dei voli di Adria Airways già oggi stanno mettendo in crisi gli hotel e gli organizzatori. Organizzatori che temono addirittura che il fallimento possa vanificare gli sforzi fin qui profusi per ospitare nella primavera del 2020 tre importanti congressi mondiali. Doverli annullare significherebbe un’onta che vanificherebbe anni di costante lavoro, oltre a un pesante danno economico.
La Bad Bank (Dutb) della Slovenia ha valutato la situazione economica Adria Airways e ha analizzato l’eventuale utilità di un’ulteriore ricapitalizzazione da parte dello Stato di 4 milioni di euro. Ma, secondo Finance, il “buco” della compagnia è di circa 20 milioni di euro. E comunque il governo Šarec non sgancerà nulla. Un de profundis. —
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