La Lega apre alle civiche e si riavvicina al Pdl
TRIESTE. «Le civiche di Silvio Berlusconi? Lo abbiamo anticipato, Duino è un bell’esempio». Pietro Fontanini promuove le liste apolitiche, quelle che, in tempi di crisi dei partiti tradizionali, contagiano il Pdl e trovano pure la Lega d’accordo. Un po’ a sorpresa, forse, ma proprio le civiche sembrano poter rafforzare l’asse principale del centrodestra in vista della regionali 2013. Il segretario padano ricorda non a caso Duino, dove il Carroccio si è alleato con Un’Altra Trieste. E aggiunge: «Il fatto che il Pdl sia d’accordo nell’aprire alle civiche è un elemento che ci avvicina». A distanza Renzo Tondo, reduce dal vertice con il Cavaliere a Villa Gernetto, conferma che la linea è di «passare da un partito monarchico a un partito che trova la sua linfa negli amministratori sul territorio» e di «fare aggregazione con liste civiche e aprire ai giovani favorendo il ricambio della classe dirigente».
Il Pdl, e il suo simbolo, non si toccano. Il «processo virtuoso» sarà invece proprio l’allargamento al mondo civico. Materia da approfondire a congresso sia in casa Lega che tra i berlusconiani che ieri sera lavoravano per risolvere il nodo Udine: mediazione probabile su un ex diccì, il consigliere comunale di Castions di Strada Ferruccio Anzit, con i giovani Simone Bressan e Lorenzo Bosetti a fargli da vice. Giochi fatti anche a Gorizia e Pordenone. Nella provincia isontina l’accordo si chiude sul consigliere comunale Giulio Severo Tavella, di professione commercialista, come coordinatore e su Francesca Tubetti vice. Unica lista anche nella Destra Tagliamento, dove l’uscente Angioletto Tubaro, fedelissimo di Isidoro Gottardo, verrà sostituito dall’assessore provinciale Antonio Consorti, vicino invece all’area ex An dei fratelli Ciriani. Come vice ecco Emanuele Loperfido, anche lui di provenienza aennina, consigliere comunale a Pordenone. Il Pdl celebrerà dunque i congressi del 3 marzo senza attriti e una sola anomalia, quella della deroga triestina. Vale infatti il patto della scorsa primavera Camber-Berlusconi che si rese necessario per garantire l’appoggio del Pdl cittadino alla candidatura di Roberto Antonione e che oggi blinda il duo Savino-Tononi. Capoluogo regionale escluso, il partito asseconda gli input del coordinamento regionale: turnover e unitarietà. Facce più o meno nuove quelle che emergeranno anche se alle spalle, nemmeno troppo mascherati, si ritrovano pur sempre i vecchi dirigenti.
Pure la Lega va a congresso: il 25 marzo a Udine, ad aprile a Trieste e Gorizia, infine a Pordenone. «Ci saranno riconferme e alcuni cambiamenti», anticipa Fontanini. Lasceranno il ruolo di segretario Enzo Bortolotti a Pordenone e Massimiliano Fedriga, entrambi per raggiunto limite di mandati. Addirittura tre per Fedriga che punta «su un congresso unitario».
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