La Lanterna restaurata apre al pubblico

Oggi la cerimonia d’inaugurazione con le autorità organizzata dalla Lega navale che all’interno ha la propria sede. Inserita nel circuito dei musei cittadini, sarà visitabile da triestini e turisti
La vecchia lanterna di Trieste viene oggi riaperta al pubblico. «Verrà inserita nel circuito dei Musei cittadini - annuncia Ennio Abate, presidente della Lega navale che all’interno della Lanterna ha la propria sede - e potranno visitarla non soltanto i triestini, ma anche i tanti turisti, specialmente austriaci, che ci chiedono di poterla ammirare anche dall’interno».


Una cerimonia che si terrà questa mattina alle 11 e alla quale parteciperanno, oltre alle principali autorità cittadine, anche il presidente nazionale della Lega navale, l’ammiraglio Marcello Del Donno già Capo di Stato maggiore della Marina militare, sancirà la fine dei lavori di riqualificazione che si sono protratti per tre anni. La struttura, che il tempo aveva ridotto in condizioni di grave degrado, è stata sottoposta a un lungo e delicato intervento di restauro, che è consistito in opere di impermeabilizzazione, pulizia e conservazione del manto lapideo. Sono stati inoltre completamente rifatti e messi a norma gli impianti fognari, elettrici, di rilevazione dei fumi, le pavimentazioni e i servizi igienici. I lavori sono stati resi possibili dal contributo del Fondo Trieste e dall’intervento diretto del Ministero ai Beni culturali attraverso la Sovrintendenza.


La Lanterna è stata progettata da Matteo Pertsch (creatore anche del Teatro Grande, di Palazzo Carciotti, della chiesa di Sant’Antonio e di San Nicolò dei Greci) e realizzata tra il 1831 e il 1833. Con essa fnalmente la città e il suo porto ebbero il faro degno di questo nome che attendevano da decenni. «Il cono luminoso è composto di 42 lucignoli alimentati con oglio in guisa da scorgersi dai paraggi di Pirano dalla parte dell’Istria e fino ai bassi fondi di Grado in vicinanza della costa italiana», si scrisse allora. Per Trieste erano anni straordinari: nel 1831 erano nate le Generali, nel 1835 venne fondato il Lloyd Austriaco, nel 1861 venne inaugurato l’Arsenale, mentre nel 1869 l’apertura del canale di Suez avrebbe accorciato di 7.500 miglia marittime la distanza con Bombay.


Nel 1860 la Lanterna passò all’alimentazione a petrolio con accorgimenti ottici, nel 1908 venne introdotto il sistema Pinsc: lampada a incandescenza a vapori di petrolio. La Lanterna forniva anche servizi cosiddetti speciali. Per molti anni ha dato il segnale di mezzogiorno alla città con lo sparo di una salva di cannone e l’accensione contemporanea di una lampada per la durata di cinque minuti.


Nel 1969 la Lanterna venne definitivamente abbandonata (tra le due guerre era stato costruito il Faro della Vittoria) e dal 1992 qui vi insediò la propria sede la Lega navale. L’associazione oggi vivrà un secondo momento particolarmente significativo: sempre stamattina infatti, accanto agli ormeggi, sarà deposta la prima pietra per la costruzione della palazzina servizi della Base nautica della Lega navale. Il progetto dell’ingegner Giovanni Cervesi prevede una struttura su due livelli con al pianterreno locali di deposito, un’officina per la manutenzione dei mezzi, una sala didattica e una palestrina per gli allenamenti della squadra agonistica e al primo piano una sala convegni da centocinquanta posti, un bar e alcune ampie terrazze prospicienti il mare e la città. Per quest’opera interventi finanziari sono giunti dalla Regione e dalla Fondazione CrTrieste.
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