La Kamchatka conquista il pubblico del folklore
Al gruppo russo “Eygunychvun” i premi Simpatia e per la miglior presentazione Il Sudafrica si aggiudica la targa “Tentori” e ai filippini va il memorial “Piemonti”

Bumbaca Gorizia 25_08_2019 festival folklore 2019 © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
GORIZIA La Kamchatka ha conquistato Gorizia. La regione della Federazione Russa, nota soprattutto per essere il territorio simbolo di un famoso gioco da tavolo, da ieri appare meno lontana e misteriosa. Merito del gruppo “Eygunychvun” di Palana che si è aggiudicato il premio Simpatia “Trofeo Castello di Gorizia” della 49esima edizione del Festival Mondiale del Folklore e l’Oscar per la presentazione complessiva.
La Kamchatka ha sfilato per ultima alla parata che dal parco della Rimembranza si è sviluppata fino a piazza Battisti. Il grosso della folla si è assiepato, come sempre, all’incrocio del teatro e nella zona pedonale di corso Verdi, ma in molti hanno preferito seguire i gruppi già nella parte iniziale del percorso, magari approfittando dei tavolini dei locali rimasti tutti aperti.
Se la Kamchatka si è aggiudicata il premio più importante, come da tradizione, però ci sono stati riconoscimenti per tutti. Il premio antropologico “Tullio Tentori” è stato assegnato al gruppo del Sudafrica “Umuzi Wenkosi Zulu Folklore Dance Eensemble” di Durban. In grado di strappare ieri grandi applausi per le sue performance da strada, è stato ritenuto capace di recepire “il grande insegnamento di Nelson Mandela” seguendolo “con convinzione, promuovendo tramite il folklore l’unità del Paese nel rispetto delle culture locali e la pace tra uomini e popoli”. Il gruppo sudafricano ha portato a casa anche il premio speciale per il canto di gruppo.
Quanto agli altri Osar del Folklore i coloratissimi indiani “Spandan Sanskrutik Trust” di Ahmedabad hanno conquistato quello per la varietà dei consumi presentati; il gruppo italiano Associazione “Città di Matelica” ha fatto suo quello per il miglior repertorio tradizionale; i cubani “Compañía Folclórica Camagua” di Camagüey quello per la coreografia spettacolare; i peruani “Compañía de danza y musica tradiciones Perú” di Arequipa si sono invece distinti per l’esecuzione musicale; i polinesiani “Te Toa Vii Fenua” di Faaa (Isole Marchesi) hanno fatto loro il premio per l’espressività della danza; mentre i nordirlandesi “Trim the Velvet” di Belfast hanno colpito per l’esecuzione della danza. Infine, il Memorial “Sergio Piemonti” è andato al gruppo Bayan Ko della Comunità filippina del Friuli Venezia Giulia “per l’impegno nel conservare e trasmettere le tradizioni del proprio Paese e nel mantenere unita la comunità in Friuli Venezia Giulia”.
La parata e gli spettacoli della sera rappresentano la parte più popolare del festival, ma un buon riscontro di pubblico lo ha ottenuto anche per il 45° Congresso di Tradizioni Popolari che si è tenuto nella sala Dora Bassi di via Garibaldi sul tema “Non solo carnevale-Le maschere nel folklore e nelle arti tradizionali”. Ad approfondire il significato delle maschere e la loro funzione attraverso la danza e la musica sono stati Günther Lippitz, presidente Cioff Austria, Massimiliano Marangon, antropologo dell’università La Sapienza di Roma, Enrih Merdić, presidente Cioff Croazia, Janja Ravnikar, presidente Cioff Slovenia, Peter Suhadolc, dell’ Università di Trieste, Alberto Tentori, neuropsichiatra infantile, e Magdalena Tovornik, rappresentante Cioff presso l’Unesco. —
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