La guerra sui social, denunce e sanzioni

Dilagano nell’Isontino le frodi informatiche, multe per più di 300mila euro. Venti sostituzioni d’identità, 38 querele
Di Francesco Fain

Sono una risorsa. Ma possono diventare un’insidia. Parliamo dei social network: strumenti diventati parte integrante della vita quotidiana di giovani e meno giovani i quali, attraverso questi punti di incontro “virtuali”, possono condividere pensieri, immagini e notizie che possono anche afferire alla loro sfera strettamente privata.

Proprio questa potenziale invasività dei social network fa sì che purtroppo, a volte, essi si trasformino da strumento di convivialità a mezzo per commettere reati, anche gravi.

Nel corso del 2016 (dati della Polizia postale di Gorizia) si sono verificati sedici accessi abusivi a sistemi informatici e 21 “furti d’identità”, sostituzioni di persona e diffamazioni e minacce sui social network. Elementi che fanno pensare. Poi ci sono altri elementi.

Isontino

al 12mo posto

Una truffa al giorno. 354 nell’ultimo anno. Molte delle quali frodi informatiche. Se a Gorizia (e provincia) c’è un reato che “svetta” rispetto agli altri è proprio quello riguardante gli imbrogli. Rielaborando i dati del ministero dell’Interno e dell’Istat emerge che l’Isontino è la dodicesima città d’Italia con maggior numero di truffe in rapporto al numero di abitanti. Peggio fanno soltanto le province di Verbano-Cusio-Ossola, Trieste, Savona, Bologna, Napoli, Imperia, Rimini, Genova, Campobasso, Milano e Belluno. Ogni 100mila abitanti, nell’Isontino, si registrano 304,42 frodi e imbrogli. Insomma, ci sono tanti (troppi) furbetti che cercano di carpire la buona fede del cittadino onesto per rifilargli una fregatura.

Certo, nell’ultimo anno, c’è stato un calo del 13,4% ma il fenomeno si assesta, comunque, su livelli notevoli in un’area da sempre considerata come «un’isola felice». Senza se e senza ma. E così diventa fondamentale l’azione svolta dalla Polizia postale e delle comunicazioni.

Le truffe

e-commerce

Ecco i dati del consuntivo 2016. Le frodi informatiche accertate sono state 54 per un importo totale di 230mila euro. A queste si aggiungono le 84 truffe e-commerce per un totale di 69mila euro. Fenomeni nuovi, fenomeni legati alla diffusione di internet e del commercio elettronico che è diventato una realtà sempre più utilizzata per fare acquisti attraverso il web da diversi siti che mettono in contatto venditore e compratore.

Ci sono diverse specie di commercio elettronico, a seconda dell’entità del venditore e del compratore, le principali sono queste: business to Business (sia il compratore che il venditore sono aziende); business to consumer (il venditore è un’azienda, il compratore un consumatore. In genere l’azienda venditrice allestisce un proprio sito internet, o si appoggia ad altri siti, per permettere ai clienti di acquistare direttamente online, abbattendo i costi di esposizione e stoccaggio); consumer to consumer (tanto il venditore quanto il compratore sono consumatori, privati che si mettono in contatto per vedere beni spesso usati). Altri siti invece sono delle

Proprio quest’ultimo tipo di scambi (soprattutto quando si hanno contatti con semplici bacheche dove il venditore pubblica un annuncio e i potenziali compratori lo contattano) è ad alto rischio truffa, da entrambe le parti: succede dunque che talvolta vengano effettuati pagamenti senza poi ricevere il prodotto o, al contrario, che vengano spediti i prodotti senza poi ricevere nessun pagamento. Ed è questo che succede a Gorizia. Anche a Gorizia.

Tornando all’attività della polizia postale, le pattuglie effettuate sono state 36 nel corso degli ultimi dodici mesi, i controlli agli uffici postali 396. I reati denunciati 139.

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