La Guerra di Libia nei disegni di Beltrame

Tra un paio di mesi si entra nel 2014, l’anno in cui sarà ricordato il centenario dell’inizio della Prima guerra mondiale, il primo grande conflitto del Novecento. Ce ne sono stati, però, anche di...
Bonaventura Monfalcone-01.11.2013 Giovedì del libro-Enrico Folisi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-01.11.2013 Giovedì del libro-Enrico Folisi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Tra un paio di mesi si entra nel 2014, l’anno in cui sarà ricordato il centenario dell’inizio della Prima guerra mondiale, il primo grande conflitto del Novecento. Ce ne sono stati, però, anche di più limitati, nel tempo e nelle conseguenze, meno conosciuti ma importanti.

Uno di questi, in particolare, va analizzato perché, da parte italiana, fu propedeutico alla Grande guerra. Lo ha fatto Enrico Folisi, in un modo del tutto speciale. Da docente all’Università di Udine di Fonti documentarie visive e audiovisive per la Storia contemporanea, ha studiato la rappresentazione della Guerra di Libia (1911-1913) attraverso le copertine de “La Domenica del Corriere”, il popolare settimanale italiano che a lungo fu supplemento illustrato del Corriere della Sera. Il risultato, un bel volume ricco di illustrazioni, immagini, cartine è stato presentato nel corso del sesto appuntamento de “Il Giovedì del Libro” in biblioteca. «L’evento bellico fu, per vari motivi, un importante precursore della Prima guerra mondiale – ha spiegato Folisi – sia dal punto di vista militare, perché fu una sorta di prova generale della tecnologia a disposizione dell’esercito italiano, sia dal punto di vista della propaganda. La guerra di Libia fu un grande successo ottenuto dalla spinta nazionalistica italiana, dai politici e dagli intellettuali schierati a favore».

A livello di propaganda, fondamentale fu il ruolo della stampa. «I giornalisti furono ferventi sostenitori dell’impresa – ha ricordato il professore – spinsero molto sul Parlamento affinché venisse votato l’intervento. Era l’ultima grande occasione per diventare una potenza coloniale. Se non fosse intervenuta l’Italia, in Libia ci sarebbe andata la Germania».

Nel corso del conflitto, proprio la “Domenica del Corriere” (assieme all’altra rivista l’”Illustrazione Italiana” che era però rivolta a un pubblico d’elite, più raffinata nei contenuti e nelle immagini) sostenne l’intervento rappresentando, come ha sottolineato nell’introduzione alla serata Stefano Olivo, «lo stereotipo e l’archetipo del soldato italiano»: i disegni di Achille Beltrame, presentati al pubblico in biblioteca, raffiguravano i soldati italiani mentre aiutavano la popolazione a mettersi in salvo o assistevano i feriti di parte avversa.

Michele Neri

Riproduzione riservata © Il Piccolo