La guerra delle seppie divide Duino: pesca libera o riserva?

DUINO AURISINA. Tutto si può dire del nuovo regolamento di gestione della riserva regionale delle Falesie di Duino, tranne che non tuteli fino all'ultima virgola fauna e flora di quell'habitat.
Al punto che qualche consigliere parla già di eccessivo “zelo” dell'area ambientalista in Consiglio, peraltro rappresentata dallo stesso Maurizio Rozza, presidente della Seconda commissione, che su quel documento-bozza presentato in municipio giovedì mattina ha penato assai per trovare un equilibrio tra diversi interessi e coesistenze di attività, tra le quali per esempio quella del campeggio.
E se all'opposizione il Pdl, con in testa Andrea Humar, intima che la “caccia” a seppie e calamari, vietata dalle nuove regole, sia mantenuta per sostenere le istanze dei pescatori, nella stessa maggioranza emergono perplessità, al punto che il solitamente imperturbabile Lorenzo Gotter (Partito democratico) arriva ad affermare con forza che va studiata una qualche eccezione al rigido schema di accessi e divieti in riserva perché “stante le cose una persona a nuoto non ha una sua area protetta”.
Non solo, sempre per Gotter, vanno favorite anche le discipline, non inquinanti, del kayak e della canoa, invece bandite. «Anche nella zona A (quella di massima tutela, ai piedi delle Falesie, dove entrano solo la vigilanza o i ricercatori, ndr) dovrebbe essere consentito l'accesso a nuoto – sottolinea Gotter – e io auspicherei l'ingresso ai canoisti pure in zona B, perché non mi pare possano costituire disturbo alla fauna al pari di una barca a motore, anzi».
Di tutt'altro avviso Rozza: «Non si tratta di rumore, ma di presenza: se vogliamo che l'avifauna si sviluppi ed esemplari come il falcone pellegrino nidifichino vanno favorite le condizioni di insediamento.
Ecco perché nella zona A ci sono le maggiori restrizioni, ovvero il divieto di accesso e navigazione fino a 60 metri. Si tratta di decidere se si vuole una riserva o qualcos’altro: per me non è un problema, ma ci deve essere una scelta».
E d'altro canto, continua il battagliero presidente della Seconda commissione consiliare del Comune, «anche a Miramare è vietato il nuoto». Quindi il problema delle seppie.
«La zona B (fascia intermedia della riserva, ndr) non rappresenta una costa di grande pregio ambientale – sostiene Humar -: c'è sabbione e il mare è impetuoso, quindi certi divieti di navigazione non mi pare diano chissà quali benefici. Invece regolamenterei, anziché precludere completamente in tutta la riserva, la pesca subacquea, anche in zona B, perché per i residenti è un'attività importante».
«Lì ci sono solo seppie e calamari, per il resto solo il deserto dei Tartari», la risposta tranchant di Rozza. «Può essere, ma dallo loro pesca qualcuno trae vantaggio» ribatte Humar, che punto sul vivo tira fuori anche la questione degli espropri.
«L'articolo 10 comma 2 del regolamento cita la possibilità di esproprio per pubblica utilità di porzioni della sentieristica – così il pidiellino - ma io ricordo bene che nel precedente regolamento del Parco della Cernizza si è evitato in ogni modo di inserire tali procedure, preferendo la condivisione. Il Pdl non vuole che si ricorra ad espropri per risolvere la vicenda del Rilke».
«Non ho fatto altro che ricalcare quanto dall'ex amministrazione Ret prescritto nel Pcs – conclude Rozza - e come ex assessore Humar dovrebbe saperlo. Sono disposto a togliere il comma, ma quell'eventualità già esiste. Quanto alle seppie è indispensabile creare una fascia di rispetto entro la quale le specie possano depositare le uova altrimenti in qualche anno di seppie e calamari non ne avremo piùneanche l’ombra. E poi una striscia di un chilometro per 500 metri cos'è in confronto al resto del golfo?»
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