La “guerra delle pulizie” nelle case dello studente del Fvg

TRIESTE. Da una normale gara d’appalto per le pulizie a una vicenda giudiziaria lunga un anno. Con l’Ardiss che si vede dare torto due volte dal Tar Fvg e dovrà ora rivedere la procedura di assegnazione dei lavori. Sempre che non ci sia un’ulteriore puntata al Consiglio di Stato.
L’antefatto Nel 2014 l’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori indice una gara per l’affidamento di “global service” per i servizi di pulizia, portineria e manutenzioni varie nelle residenze universitarie di Trieste e Gorizia e per gli uffici della stessa Ardiss. Le domande arrivano regolarmente e la conseguente graduatoria vede al primo posto il gruppo nazionale Manutencoop Facility Management e al secondo la Idealservice di Pasian di Prato.
La contestazione Ardiss provvede dunque ad avviare le procedure post-gara per l’aggiudicazione dell’appalto a Manutencoop, ma a stretto giro di posta si vede contestare da Idealservice. Il motivo? Un’anomalia riscontrata nell’offerta dei primi classificati. Il ricorrente impugna l’aggiudicazione evidenziando il fatto che la controinteressata aveva omesso di considerare il peso economico del servizio notturno di portineria nelle due case universitarie di Trieste e Gorizia. In questo modo, spiegava Idealservice nel ricorso, l’offerta risultava in perdita e dunque complessivamente non sostenibile.
Il ricorso al Tar Materia da giudici amministrativi. Il Tar Fvg, nel gennaio 2015, dopo diversi accertamenti sui documenti del bando, riconosce la fondatezza della tesi della ditta di Pasian di Prato. Il collegio giudicante considera infatti «palesemente anomala» l’offerta della società vincitrice e impone alla stazione appaltante, cioè all’Ardiss, di riattivare la procedura di gara, «assumendo le conseguenti decisioni anche in ordine alle aspettative del ricorrente di vedersi aggiudicato l’appalto». Per l’Agenzia regionale arriva anche la richiesta di condividere in parti uguali con Manutencoop il pagamento delle spese di giudizio, un totale di 8mila euro.
La riaggiudicazione Dopo che anche il Consiglio di Stato rigetta il controricorso di Manutencoop confermando la sentenza del Tar, tutto sembra risolto. Ma la vicenda, al contrario, si prolunga ancora. L’Ardiss riavvia, come disposto dai giudici, la procedura di gara ma non si rivolge al secondo classificato che, evidentemente, si aspettava di subentrare automaticamente. Anzi, a conclusione di una nuova verifica sull’anomalia dell’offerta, accogliendo le giustificazioni di Manutencoop, fondate anche su fatti ritenuti nuovi, l’Agenzia riaggiudica l’appalto alla società nazionale.
L’ottemperanza Idealservice certo non si arrende. E, ritenendo che sull’omissione iniziale relativa al servizio notturno, fosse già sceso il giudicato, ricorre in ottemperanza. Tecnicamente si tratta delle situazioni in cui la parte risultata vittoriosa chiede che sia data esecuzione a una sentenza qualora la pubblica amministrazione non abbia adempiuto spontaneamente.
La seconda sentenza Carte dunque ancora al Tar e, sentenza di pochi giorni fa, seconda vittoria di Idealservice. La camera di consiglio con Umberto Zuballi presidente accoglie il nuovo ricorso e condanna Ardiss e Manutencoop a versare un altro assegno, sempre per le spese di giudizio, di 1.500 euro ciascuno. L’anomalia dell’offerta, chiariscono in via definitiva i giudici, «non è più suscettibile di essere messa in discussione». Quanto al diritto di Idealservice di subentrare, il Tar spiega che spetta all’Ardiss valutare se l’offerta della cooperativa risulti conveniente e idonea rispetto all’oggetto del contratto e, in caso positivo, disporre l’aggiudicazione a suo favore. Siamo ai titoli di coda? Lo studio Paviotti, che ha seguito la causa per Idealservice, lo spera: «A questo punto aspetto che l’Ardiss ci chiami per le firme sul contratto», dice l’avvocato Roberto Paviotti.
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