La “guerra delle falesie” arriva a Bruxelles
DUINO AURISINA. Dopo le improvvise dimissioni da presidente della commissione consiliare per l’Ambiente, presentate qualche settimana fa, ora rilancia con una formale richiesta di «revoca urgente della disposizione emessa dal Comune, in qualità di organo gestore della Riserva delle Falesie, con la quale si permettono le arrampicate sulle rocce».
Maurizio Rozza, consigliere comunale del gruppo misto nel consiglio comunale di Duino Aurisina, si allontana sempre di più dalla maggioranza che sostiene il sindaco Vladimir Kukanja. Spiegando le ragioni della sua richiesta, formulata su carta intestata di Wwf, Lac, Lav, Legambiente e Lipu, associazioni alle quali è particolarmente vicino, il consigliere comunale ricorda che «l’arrampicata sulle Falesie deve essere severamente vietata durante l’intero arco dell’anno, come prescrive il Piano di conservazione e sviluppo, con il quale la disposizione emessa dal Comune si pone in netto contrasto».
Subito dopo Rozza ribadisce i motivi del divieto: «Le priorità riguardano la tutela delle varie specie di avifauna che in quell’area nidificano e che, come tutti sanno o dovrebbero sapere, questa operazione fanno nel mese di marzo e che inoltre può avvenire solo in totale assenza di disturbo e di attività che possano essere percepite come un pericolo per il successo riproduttivo». Evidente il riferimento alle arrampicate che peraltro la disposizione del Comune delimita e sottopone a specifiche autorizzazioni.
Rozza sottolinea poi che «il Regolamento adottato dalla Regione per la tutela della Riserva prevede che eventuali autorizzazioni alle arrampicate possono essere concesse solo dopo un iter autorizzativo ad personam, condizionato a limitazioni di tempo e subordinato a precise prescrizioni, e non in base a una disposizione erga omnes. Il documento del Comune - insiste il consigliere - non individua con precisione il percorso che eventuali arrampicatori dovrebbero utilizzare, elemento che invece dovrebbe essere definito nei dettagli».
Non basta. Rozza continua definendo «del tutto insensata la deroga che consente a chiunque l’accesso all’area in questione, mentre permane il divieto di nuoto e di navigazione, anche con canoe, nella fascia di mare di sessanta metri antistante le Falesie. Divieto quest’ultimo motivato dall’esigenza di evitare la presenza antropica e limitare così il disturbo verso le Falesie stesse». Per tutti questi motivi, Rozza chiede al Comune «la revoca urgente dell’atto emesso dal Comune in qualità di organo gestore della Riserva», comunicando tale richiesta anche alla Regione, al ministero per l’Ambiente e la Tutela del territorio e del mare, alla direzione Ambiente della Commissione europea.
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