La guerra dei prezzi fra benzinai e petrolieri
TRIESTE. Perché in Slovenia la benzina costa meno rispetto a Trieste anche se da questo lato del confine ci sono le riduzioni regionali? Secondo la Federazione italiana gestori carburanti la risposta c’è ed è pesante: le compagnie petrolifere applicherebbero alla provincia di Trieste tariffe maggiorate, in particolare sul gasolio, così da gonfiare il prezzo finale e incamerare sostanzialmente parte dello sconto regionale. Uno scherzo che, spiegano i gestori, porterebbe a una perdita erariale di circa quattro milioni di euro l’anno.
La Federazione gestori Che i gestori ne siano convinti lo prova il fatto che si accingono a presentare un esposto in Procura a Trieste. Domani la Federazione farà pervenire alle autorità il testo attraverso i suoi legali (vedi articolo a parte). Ma i tabelloni dei prezzi dei benzinai che si affacciano sulle nostre strade cosa dicono?
Non resta che gettare uno sguardo ai dati. Secondo il sito Youpetrol, in collaborazione con il Sole24Ore, la media dei prezzi di benzina e gasolio della nostra regione è più alta rispetto ai territori vicini: nella giornata di ieri la benzina costava in media in Friuli Venezia Giulia 1,602 euro al litro e il gasolio 1,457 euro al litro.
Cifre decisamente superiori ai prezzi sloveni (1,226 e 1,124 euro al litro rispettivamente per benzina e gasolio), non è una sorpresa, ma anche a quelli del Veneto: secondo lo stesso sito, infatti, ieri il prezzo medio della benzina veneta era di 1,492 euro al litro e per il gasolio di 1,376 euro al litro. In realtà i diversi osservatori non sono concordi.
Le graduatorie sul web Il sito carburanti-italia.it, ad esempio, dà per la giornata di ieri cifre differenti. Il risultato, però, cambia poco perché lo stacco fra i territori rimane: il Veneto è considerato la regione meno costosa per la benzina (1,455 euro al litro) mentre il Friuli Venezia Giulia sta all’undicesimo posto (1,491 euro al litro). Passando al gasolio troviamo il Veneto al quarto posto (1,316 euro al litro) mentre il Fvg è addirittura diciannovesimo (1,363 euro al litro).
Per capire se le osservazioni contenute nell’esposto della Federazione dei gestori trovano riscontro nei numeri, bisogna guardare i prezzi su scala provinciale. Infatti è su Trieste che si giocherebbe il grosso della partita, tanto che nella provincia di Pordenone le tariffe sarebbero analoghe a quelle del Veneto.
Prendiamo quindi in considerazione i dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero dello Sviluppo economico, una piattaforma basata sulle rilevazioni dell’Istat. Il sito offre un dato medio per il mese di settembre del 2016.
Per la provincia di Trieste l’unico criterio offerto è il gasolio per auto con servizio alla pompa (prezzo medio di 1,368 euro al litro). Non ci resta quindi che confrontare il dato con quelli delle altre aree del Triveneto. A Gorizia costa 1,351 euro al litro; a Udine 1,331. Per Pordenone il dato con servizio alla pompa non c’è per cui riportiamo quello “self”: 1,228, significativamente più basso.
In terra veneta Sconfiniamo in terra veneta. Nell’area di Venezia il prezzo medio per un litro di gasolio con servizio alla pompa è di ben 1,381 euro al litro. A Treviso scende però a 1,3 euro netti. A Padova a 1,302. A Vicenza risale a 1,412 mentre a Verona è 1,351. A Rovigo si scende a una media di 1,275 euro al litro.
Salvo il caso di Vicenza e Venezia, i numeri sono in effetti inferiori al prezzo di Trieste. All’interno del Friuli Venezia Giulia, invece, i prezzi si abbassano man mano che ci si sposta verso occidente, allontanandosi quindi dalle aree con la più forte concentrazione di agevolazione regionale di seconda fascia.
Tanto basta a dimostrare l’esistenza di un “piano” per alzare artificialmente i prezzi nella Venezia Giulia? Lo attesteranno le autorità. In fondo anche in Veneto ci sono singole aree in cui, secondo Istat, i prezzi medi sono comparabili o superiori a quelli del Friuli Venezia Giulia.
Va aggiunto inoltre che l’unico dato Istat disponibile su quasi tutto il territorio considerato comprende anche il servizio alla pompa, e quindi non mostra il costo “crudo” del carburante al consumatore.
Il petrolchimico di Marghera Secondo l’esposto della Federazione dei gestori le differenze di prezzo sono difficilmente sostenibili: la provenienza dei carburanti per tutti i gruppi è comune (il petrolchimico di Marghera) e quindi questo aspetto non giustificherebbe simili sbalzi. I benzinai tirano in ballo marchi come Esso, Tamoil, Q8 ed Eni come membri del “cartello”. Nella giornata di ieri, però, non è stato possibile raggiungere alcun dirigente dei gruppi citati per avere un commento sul caso.
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