La gubana gigante a caccia del Guinness “bussa” a Palazzo

Lettera al presidente del Consiglio affinché aiuti Cividale a entrare nel libro dei primati con il suo dolce tipico
Di Furio Baldassi

TRIESTE. L’importante è esagerare. Sempre. Nella società dell’apparenza conta il record solitario, l’immagine più che la sostanza, il dopo più che il prima. Non c’è niente di cui stupirsi, dunque, se il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli chiede in una lettera al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop che la Regione si attivi per inserire la gubana più grande del mondo nel Guinness World Record, «in modo da dare ancora più lustro sia al dolce tipico delle Valli del Natisone e di Cividale che a tutto il territorio».

«Il prossimo anno - rileva Novelli - ricorrerà il decimo anniversario della gubana più grande del mondo, che dal 2005 si tiene a Capodanno al Caffè San Marco di Cividale». Un’iniziativa che ogni anno vede il Forno Cattarossi di Cividale del Friuli e il suo titolare pasticcere Berto Blasuttig insieme alla moglie Pia Gottardo superare primato dopo primato: si è infatti, passati progressivamente dai 34 kg della prima edizione ai 79 di quella di quest’anno.

«Un vero e proprio record, unico nel mondo e originale, che esalta e mette in rilievo le peculiarità di un dolce tipico e di un intero territorio e che sarebbe, quindi, doveroso certificare a livello internazionale. Entrare nel Guinness World Record - scrive Novelli - significherebbe, infatti, raggiungere cento Paesi diversi, visto che il libro ha venduto oltre cento milioni di copie ed è il testo soggetto a copyright più venduto nel mondo. Senza contare le trasmissioni televisive che già da alcuni anni sono realizzate e trasmesse anche dai canali nazionali».

Insomma, la pubblicità è l’anima del commercio. «Un’occasione importante - prosegue l’esponente di Forza Italia - che consentirebbe a uno dei prodotti dell’agroalimentare più rappresentativi della nostra Regione di fare da volano per la promozione del territorio, sia dal punto di vista turistico che economico. Non dimentichiamo, infatti, che le origini del dolce risalgono a tempi lontanissimi quando era usanza servirlo sia in occasione delle nozze che nelle principali ricorrenze e festività locali e che la sua produzione si perpetua in modo artigianale in un contesto ambientale, storico e culturale unico». «Auspico - conclude Novelli - che la Regione si attivi in tal senso, attraverso Ersa e Turismo Fvg, anche perché in tempi di crisi ogni occasione per rilanciare un’area geografica dalle grandi potenzialità, come quello di Cividale e delle Valli del Natisone, deve essere sfruttata al massimo».

Quella del gigantismo, del record tout court è del resto un’ipotesi tutt’altro che inedita per il territorio. Risale già agli anni ’80, a Trieste, la gara per il panino più grande del mondo, in piazza Unità. La stessa location entrata affettivamente nel libro d’oro per aver ospitato il dipinto più grande al mondo, realizzato da Bruno Chersicla, che copriva un’area di 10.368 mq. Di questo dipinto rimangono solo i francobolli e le fotografie.

E ancora: la Redaelli, società italiana controllata dal gruppo Severstal-Metiz, leader mondiale nella progettazione e produzione di funi speciali, che ha uno dei principali stabilimenti a Trieste sul canale navigabile, ha colto il terzo “record” per la fune offshore più pesante nel mondo.

Inoltre la partecipazione del Friuli Venezia Giulia al Vinitaly di Verona è stata contrassegnata dalla bottiglia da Guinness dei primati di vino Friulano da 510 litri, alta 2 metri e 60 centimetri e di 80 centimetri di diametro. Grande è bello, insomma. E attira l’interesse dei turisti come poche altre cose.

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