La grinta di Giorgia in vasca per conquistare spazi e diritti

La sedicenne, affetta da disabilità intellettiva relazionale, ha macinato titoli e vittorie arrivando agli Europei paralimpici di nuoto grazie anche a due instancabili genitori
Ogni giorno, tranne il sabato e la domenica, Giorgia prende il costume e gli occhialini e si tuffa in piscina. Sotto acqua sta benissimo. Non sente nessuno, se non il battito della sua energia. Che pulsa forte, fortissimo, soprattutto ora che i Campionati europei giovanili paralimpici sono dietro l’angolo. A Genova all'inizio di ottobre si devono battere i record, anche se Giorgia Marchi ha solo 16 anni. Ma ha un fisico da atleta ormai. È alta, tonica, con due occhioni azzurri che parlano da soli. Nuotare è il suo mestiere, è terapeutico ed è quello che vuole fare da grande, quando dovrà volare con le sue ali. Ed è il futuro che i suoi genitori sperano per lei. Perché così avrebbe assicurato il suo divenire, incerto in un Paese come l’Italia, dove non c’è posto per chi, come Giorgia appunto, ha una disabilità intellettiva relazionale.


Chi è nato così, è costretto ad aspettare un lavoro che forse non arriverà mai. «Nonostante la legge lo imponga - spiega la mamma Federica Verin, una forza della natura -, le aziende che hanno l’obbligo di assumere chi non è normodotato, spesso preferiscono continuare a pagare le multe e non assumere un disabile, soprattutto se intellettivo. Ma noi genitori siamo preoccupati per il “dopo di noi”: quando noi non ci saremo, che cosa succederà a nostra figlia? I problemi, peraltro, ci sono già adesso quando arriva la lunga estate. Alcuni hanno minori possibilità economiche ma le occasioni devono esserci per tutti».


Federica e il marito, comunque, non si arrendono e continuano a battersi per il riconoscimento di diritti affievoliti. D’estate, quando terminano le lezioni, Giorgia va a nuotare con la Triestina nuoto nel settore paralimpico, di cui fanno parte anche i suoi compagni Jasmin Frandoli e Daniele Vocino. «Ma vorremmo che, una volta finita la scuola, oltre a continuare con il nuoto, potesse frequentare corsi professionali con altri ragazzi normodotati con l'ausilio di un sostegno dedicato. Quello che chiediamo è un’integrazione generale di questi soggetti fragili e strumenti per generare la loro autonomia come cittadini socialmente inseriti».


Un’autonomia soprattutto economica. «Ma questo costa e troppo spesso tutto è a carico delle famiglie». Sono i genitori, per esempio, a doversi far carico delle costose trasferte che Giorgia fa con la Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale (Fisdir) e la Federazione italiana nuoto paralimpico (Finp), per le quali non c’è un sostegno economico strutturale.


Ma intanto, bracciata dopo bracciata, respiro dopo respiro, Giorgia ce l’ha fatta. Anche se bastano poche settimane di riposo e la sua mente dimentica un po’ alcuni passaggi di base che poi recupera con l'allenamento. Ma non importa. Si ricomincia. La strada in salita i suoi genitori la conoscono bene. Non si sono dati mai per vinti, anzi. Spesso ragionando da soli, tentando senza sicurezze sul risultato, hanno provato «varie strade pionieristiche per creare un percorso valido anche per altri». Hanno scelto di farle fare nuoto oltre che per darle un futuro, pure per migliorare la sua coordinazione corporea, spesso ridotta. Obiettivo raggiunto.


Ma prima di intraprendere questa strada agonistica, Giorgia ha provato con il nuoto sincronizzato. A quanto pare però, avanzare di livello anche per i più bravi non è facile. È diventata vicecampionessa italiana di nuoto sincronizzato Fisdir, ma dopo i campionati italiani non si va oltre per il “sincro”. Non è previsto l’impianto organizzativo che permette di proseguire con le gare internazionali. È per questo che poi si è avvicinata al nuoto tout-court, sport più diffuso a livello mondiale nell'ambito delle disabilità, che consente più facilmente di partecipare a circuiti non solo nazionali ma anche europei e mondiali. Ha indossato tante medaglie, trionfando nei 50 rana e diventando l’anno scorso vicecampionessa italiana assoluta nei 50 dorso ai Campionati italiani agonistici assoluti della Fisdir Outdoor in vasca lunga. E ha raggiunto ancora tanti risultati.


La dolcissima Giorgia, ardentemente spronata dalla sua mamma, continua dritta per la sua strada. Si è classificata al primo posto di categoria in tutte le gare disputate, migliorando i propri tempi personali. Inoltre è arrivata nelle prime otto posizioni italiane assolute per disputare la finale open nazionale femminile valida per il Trofeo Futuri campioni 2017, e lì si è conquistato la terza posizione assoluta, una splendida coppa e il pass per gli European parayouth games, il Campionato europeo giovanile paralimpico che la aspetta a Genova il 9 ottobre. «Siamo solo all'inizio di un percorso sportivo - conclude Federica - che profuma di agonismo non solo nello sport ma anche nella vita».


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