La Grande guerra in 3D sorvolando il Carso

GORIZIA. La Grande guerra ora si rivive in 3D, attraverso un viaggio nel Carso martoriato dai bombardamenti, che visse per primo la tragedia del Conflitto. Un territorio che all’attuale vegetazione rigogliosa contrappone, sotto i colpi sonori delle esplosioni, cenere ed edifici rasi al suolo. La memoria passa attraverso l’alta tecnologia con il simulatore di volo, inaugurato ieri mattina al secondo piano del Palaveneto, assieme alla sala dedicata a incontri, congressi, proiezioni e altre iniziative storico-culturali. Erano presenti il sindaco Silvia Altran, il coordinatore dei progetti europei, Lucio Gregoretti, e l’ingegner Stefano Turus che ha elaborato il programma multimediale. Il simulatore di volo rientra nel piano “Alisto, le Ali sulla Storia”, nell’ambito di un budget ricavato dall’amministrazione attraverso canali finanziari Ue che a gennaio, come ha spiegato Gregoretti, è ammontato a 120mila euro, oltre ad altri 50mila ottenuti grazie ai progetti transfrontalieri, comprendendo la “missione” a Strasburgo di Monfalcone per presentare la Grande guerra in occasione del centenario. La Altran lo ha definito un patrimonio della comunità che arricchisce il percorso volto alla costituzione di un Archivio della Memoria, con una banca dati dove verranno inserite le immagini acquisite nella ricerca nei principali musei d’Europa. Il tutto per rendere fruibile la conoscenza della storia ai monfalconesi, ma anche ai turisti.
È l’incipit, peraltro, delle celebrazioni del centenario che partiranno il 23 maggio con una lunga serie di eventi.
Il simulatore di volo trasforma il visitatore in postazione in un pilota che sorvola virtualmente la zona del Carso, potendola raffrontare all’epoca attuale e ai tempi del Conflitto. Il Comune ha, infatti, partecipato alla ricostruzione del paesaggio storico con la mappatura sul modello digitale del terreno delle foto aeree italiane e austro-ungariche della Grande guerra e la visualizzazione del paesaggio odierno evidenziandone i valori storici e le trasformazioni. Questa operazione tecnologica, peraltro in progress, rappresenta uno strumento di lettura del territorio utilizzabile anche per valutare gli impatti di ogni futuro insediamento.

La sala inoltre è stata restaurata, con tendaggi riproducenti le immagini della città ai primi del ’900. Come ha quindi spiegato Turus, il simulatore si avvale di una mappatura tridimensionale del territorio riferita ai due periodi storici messi a confronto. S’è giocato con una sovrapposizione di mappe di diversa natura, l’inserimento di toponimi e didascalie, georiferiti sul territorio. Il campo di visualizzazione non è limitato al solo Carso, ma spazia da Muggia fino a Porto Corsini, nel Ravennate, toccando oltre alla nostra regione, le province di Venezia, Treviso, Rovigo, Ferrara. Oltreconfine ci si può spingere fino a valle del Vipacco.
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