La grande fuga negli ambulatori oltreconfine
Dentisti e chirurghi plastici. Sino a pochi anni fa erano questi i professionisti locali e soffrire di più la concorrenza della Slovenia. Da tempo però i triestini si spingono oltre confine anche per le cure veterinarie. Su diversi mezzi di informazione gli ambulatori sloveni pubblicizzano le loro tariffe cercando di “rubare” pazienti ai colleghi della nostra regione.
«Prezzi competitivi», si legge sulle loro pagine internet. La sterilizzazione di una gatta, ad esempio, che a Trieste viene eseguita a 150-200 euro circa, nell'ambulatorio veterinario Hrpelje viene proposta a 79 euro. Allo studio Janezic di Capodistria a 65 euro. Lo stesso intervento su una cagna che a Trieste costa dai 300 ai 500 euro viene eseguito ad Hrpelje ad una tariffa che varia dai 171 ai 255 euro, a Capodistria da 115 a 185 euro.
Negli stessi ambulatori oltre confine anche le vaccinazioni sono effettuate a prezzi più contenuti. Una riduzione delle tariffe che come in altri casi è dovuta anche alla diversa tassazione subita dai professionisti italiani rispetto a quelli sloveni.
Ma anche da obblighi sanitari spesso diversi. «I veterinari di Trieste sono dovuti intervenire più volte su complicazioni conseguenti a interventi effettuati in Slovenia», osserva Fulvia Ada Rossi, presidente provinciale dell'Ordine dei veterinari. «Dietro a evidenti sbalzi di prezzo - aggiunge la professionista - potrebbe nascondersi il mancato utilizzo di tutti i presidi di sterilità richiesti dalle buone pratiche veterinarie». È bene valutare anche il fatto che un veterinario di fiducia non lontano da casa, in caso di urgenza, riesce ad intervenire con maggior rapidità. E che anche una semplice operazione di sterilizzazione può richiedere nei giorni successivi un ulteriore supporto del professionista. Va anche ricordato che per varcare il confine, cani e gatti a qualsiasi titolo e finalità devono essere dotati di microchip, passaporto europeo e vaccinazione antirabbica in corso.
In Italia l'ordine professionale dei veterinari è deputato ad un'attenta sorveglianza e controllo sull'attività dei propri iscritti al fine di rendere al pubblico prestazioni professionalmente valide e deontologicamente corrette. All'estero invece non viene assicurata alcuna tutela in tal senso. La presidente dei veterinari spiega che «per chi ha difficoltà economiche - precisa Rossi - negli ambulatori triestini è sempre possibile concordare pagamenti rateali». (l.t.)
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