La grande fuga dalla Neurochirurgia Boom di trasferimenti a Cattinara

Sono 37 gli infermieri andati via dal reparto in dieci anni e 18 i medici negli ultimi cinque. Sei le domande in corso



Un clima definito eufemisticamente «non ottimale» sia per l’equipe infermieristica sia per quella medica. Una situazione che si protrae da diverso tempo. Il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Cattinara, diretto dal marzo del 2003 da Lionello Tacconi, è stato al centro di due diversi incontri convocati dai vertici dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste con i sindacati del comparto e dei medici, aventi come ordine del giorno: “Criticità sala operatoria Neurochirurgia”. Lo scopo, riferiscono fonti sindacali, era di fare un punto anche alla luce delle numerose richieste di trasferimento che sono state avanzate nel corso degli ultimi anni. È doveroso precisare che al momento non risultano atti giudiziari o interni che testimoniano disservizi nei confronti dei pazienti. L’AsuiTs, contattata, ha preferito non rilasciare commenti sul tema e sugli esiti dei due incontri con i rappresentanti sindacali.

Entrando nel dettaglio dei numeri, negli ultimi 10 anni, secondo i sindacati del comparto, 37 infermieri sono stati trasferiti, e al momento se ne aggiungono altri sei in attesa di essere assegnati a un altro reparto. «Dati che appaiono decisamente fuori dalla media di qualsiasi altro settore di Cattinara», commenta malinconicamente un operatore.

Un trend che appare ciclico, come evidenziano sempre i sindacati, che avevano presentato una richiesta di incontro anche nel 2016 e nella nota scrivevano: «È stata segnalata l’ennesima criticità creatasi nella sala operatoria della Struttura complessa di Neurochirurgia, dove risulta che ormai il clima organizzativo si sia alterato a tal punto da costringere il personale infermieristico a chiedere il trasferimento immediato verso unità operative meno stressanti sia dal punto di vista organizzativo che relazionale, con il fine di poter svolgere al meglio la propria attività professionale, in ambiti che garantiscano il rispetto della professionalità acquisita e del benessere psico fisico degli operatori».

Una situazione che vede in difficoltà anche il personale medico al punto che si parla di numerose “fughe” dal reparto con il ricambio di 18 dottori in cinque anni, dati che l’AsuiTs non ha comunque confermato, e che emergono da una interrogazione presentata nella scorsa legislatura Fvg da Andrea Ussai, consigliere regionale del Movimento 5 stelle, alla quale l’allora assessore alla Salute Mariasandra Telesca aveva risposto facendo il punto sul comparto medico. «Furono risposte molto formali – ricorda Ussai – che non spiegavano però il perché di un turnover così importante. Avevo anche chiesto dei dati per capire se a causa di questi continui cambiamenti ci fossero state delle ripercussioni sui pazienti, non ho però ricevuto mai una risposta adeguata, pur chiedendo un accesso agli atti. Telesca parlò della volontà di effettuare un’indagine interna i cui esiti però non sono mai stati resi noti, sempre ammesso che sia stata fatta».

Il reparto dovrebbe contare su una dotazione di sette medici più l’attuale primario Tacconi. Per quanto riguarda gli accessi dei pazienti, i numeri AsuiTs parlano nel 2013 di 497 casi trattati, 507 nel 2014, 484 nel 2015, 494 nel 2016 e 505 nel 2017. I ricoveri in day hospital sono stati 28 nel 2013 e 38 nel 2017, quindi in leggero aumento negli ultimi quattro anni. —



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