La grande beffa: Sottostazione elettrica? Aperta solo per le Giornate del Fai
Se volete ammirare la Sottostazione elettrica del Porto vecchio e il costoso e lungo restauro che l’ha riportata alle condizioni splendide di un secolo fa, rassegnatevi ad aspettare un altro "evento eccezionale". Le 48 ore di apertura in occasione delle Giornate del Fai sono state null'altro che un'inutile spot e l'apertura al pubblico un miraggio. Parola di Marina Monassi.
«Non so se riusciremo a tenerla aperta nelle prossime settimane», ha dichiarato la presidente del porto al termine della cerimonia di inaugurazione. «La Sottostazione è nostra, dell’Autorità portuale, e i tempi di istruttoria per una eventuale futura concessione demaniale marittima sono piuttosto lunghi. Non sappiamo chi potrebbe accogliere i visitatori e sorvegliare la struttura perché lo status giuridico della Sottostazione è diverso da quello della Centrale idrodinamica. Lì la Fondazione marittimo portuale può schierare i volontari di Italia nostra nell’ambito di una precisa concessione, congiunta al pagamento di un canone demaniale. Qui invece queste soluzioni non appaiono al momento praticabili…»
Diverso il parere di Antonella Caroli, direttrice della Fondazione che gestisce attualmente la Centrale idrodinamica. «Cercherò di mandare i volontari nella Sottostazione elettrica. Non deve chiudere dopo l’inaugurazione tanto attesa... Lo scorso anno abbiamo avuto alla Centrale duemila visitatori che dovrebbero aumentare se l’offerta cresce con il nuovo edificio. Devo aggiungere che la Sottostazione è destinata ad accogliere il fondo storico del Porto sotto la tutela della Soprintendenza archivistica».
Secondo queste dichiarazioni divergenti il futuro di questo importante sito di archeologia industriale è in alto mare, tutto da definire. Resta la lodevole iniziativa del Fai - Fondo ambiente italiano - che è riuscito in questo fine settimana, dopo nove mesi di attesa con i lavori di restauro ormai completati, a far aprire al pubblico la Sottostazione progettata un secolo fa dall’architetto Giorgio Zaninovich.
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